Lontano lontano
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ll miglior film del regista romano, carico di rara umanità e grazia, che fa bene al cuore Stavolta Gianni è il Professore, 70 anni, ex-insegnante, che si incontra sempre al bar con il suo amico Giorgetto. La loro pensione è sempre più misera e decidono così di dare una svolta e andare a vivere all’estero. Imbarcano anche Attilio e, dopo aver analizzato alcuni posti, scelgono le Azzorre. Ma, come in tutte le utopie più belle, i tre (interpretati da Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio e, magistralmente, dal compianto Ennio Fantastichini nel suo ultimo, perfetto ruolo) se la dovranno vedere con la spietata realtà: le Azzorre sono distanti e i soldi mancano. Magari è meglio organizzarsi prima, salutare qualcuno, risolvere gli ultimi problemi. Che tanto i problemi, vada come vada, finiscono (quasi) sempre per risolversi. E anche le Azzorre poi, in fondo, altro non sono che uno stato mentale. Un po’ come la felicità…