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TRENO FERMO A KATZELMACHER

No (Dance First. Think Later)

TRENO FERMO A KATZELMACHER

No (Dance First. Think Later)

29 August 2013 | 21.50
CSC Garage Nardini,
Bassano del Grappa
Visualizza sul Google Maps
Prezzo: € 2,50


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Segnalazione Speciale al Premio Scenario 2013
Venti occhi. 10 teste. 9 cafoni, e uno straniero. 4 tasci, 4 zendraglie, e un marruchino. Si riconoscono sul loro sempr’eterno, sempr’arrugginito marciapiede. bar. Sotto casa. Non hanno una città, la vivono. In modo parassitario, ma non lo sanno. E per l’esattezza, questo ammasso di case in cui sono nati, si estende orrendo da Adelfia Capurso Casarano Manduria Torre Paese Rione Terra Afragola Filadelfia Sant’Elia Cetraro Verbicaro Maida San Vito sullo Jonio Santa Flavia San Cipirello Castellana Sicula Petralia Soprana Roccamena Partanna Campobello di Mazara eccetera eccetera a: nuova destinazione. Purché: si abballi. E il cuore mantenga il bum-bum dignitoso di sempre, aspettando sulla ferrovia che non c’è il treno che porterà all’euforia. Il trenoFERMO. Alla discoteca. 9 ragazzi, in una città indefinita con stazione e binari annessi, sconnessi e connessi con il loro linguaggio - di scunciglie, parolacce, bestemmie, e amore - 9 ragazzi, trenofermo a-Katzelmacher quindi, incontrano un marocchino. Che parla francesismi int’ o rione. E nel rondò di sfottimenti, violenza, e tradimenti, si muovono questi avanzi di città, partoriti a muscoli, calcio, carne, karaoke, sangue, balli e katzelmacher. La trama è facilissima nei fatti, incomprensibile nei motivi che la mandano avanti (e indietro). Storia di motorini, poste, amori, ragazze madri, legnate, bastunate, sogni. Perché anche al confine con la desolazione totale dell’essere, c’hanno diritto pure loro, ai sogni. Sogni facili. Nelle camerette con poster di neomelodici. E quando meno poi ce lo aspettiamo, si scoprono i volti, sotto i caschi sporchi, e hanno occhi grandi, tutti, belli e grandi, e scrivono poesie che non conoscono e non immaginano di avere dentro. Il sud. Il sud che è niente. Che siamo noi. Per davvero. E parliamo al plurale. E ci siamo scelti. Venti occhi. 10 teste. 9 teste brutte. E una marocchina. Tutto attraverso i suoi occhi. Occhi sporchi di terra straniera. Che hanno paura e fanno paura. Che aspettano ’o sule e trovano ’u sangu. E l’amuri. Un amuri diverso come lui. L’amuri che ci rende uguali. Il gruppo NO (Dance first. Think later) è originariamente formato da giovani attori diplomati presso la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. Dalla frequentazione e dall’esperienza condivisa negli anni di studio è maturato il desiderio di continuare a incontrarsi e a incontrare altri artisti per lavorare creativamente sul linguaggio performativo contemporaneo e sulle pratiche del corpo e della parola anche come occasione di ricerca e crescita personale. Nel 2010 con Claudia Monti è nato il primo lavoro, Ballata della necessità, prodotto dall’associazione Vera Stasi (Tuscania). Il secondo spettacolo, non vedo l’ora!, è stato realizzato nel 2011 ed è distribuito dall’associazione Arbalete (Genova). Nel 2012, lo spettacolo Ciaulatothemoon#studio è vincitore alle selezioni del Napoli Fringe Festival, e debutterà a Napoli nel 2013. Da poco, NO desidera incontrare talenti sparsi, ingrandirsi, mescolarsi. Diventare un progetto plurale: siamo pronti. In autunno del 2012 inizia a muoversi trenofermo. ideazione Dario Aita coreografie Elena Gigliotti interpreti Diletta Acquaviva Emmanuele Aita Giuseppe Amato Lucio De Francesco Damien Escudier Marcella Favilla Flavio Furno Melania Genna Elena Gigliotti Giovanni Serratore costumi Giovanna Stinga consulenza e realizzazione scene Paola Castrignanò consulenza tecnica audio/video Ludovico Bessegato