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W (PROVA DI RESISTENZA)

Beatrice Baruffini

W (PROVA DI RESISTENZA)

Beatrice Baruffini

29 August 2013 | 21.50
CSC San Bonaventura,
Bassano del Grappa
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Prezzo: € 2,50


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Segnalazione Speciale Premio Scenario 2013
“i laterizi (o mattoni) di qualsiasi tipo e forma, debbono nella massa essere scevri da sassolini e da altre impurità; avere facce lisce e spigoli regolari; presentare alla frattura (non vetrosa) grana fine ed uniforme; dare al colpo di martello suono chiaro; assorbire acqua per immersione; asciugarsi all’aria con sufficiente rapidità; non sfaldarsi e non sfiorire sotto l’influenza degli agenti atmosferici e di soluzioni saline; non screpolarsi al fuoco ed inoltre avere resistenza adeguata agli sforzi ai quali dovranno essere assoggettati in relazione all’uso.” (art. 3 R.D. 16 novembre 1939 n° 2233) La prova di resistenza è una prova caratteristica del mattone forato. Viene fatta applicando un carico di peso sempre maggiore su tutti e tre i lati del mattone, fino a raggiungere il carico di rottura e stabilire così il grado di resistenza del mattone forato. “W” è il grido di vittoria di chi supera quella prova senza morire. Parma 1922: prova di resistenza. Nei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio gli abitanti resistettero, innalzando le barricate, all’aggressione dei fascisti guidati da Italo Balbo. Furono cinque giorni di scontri in cui quasi tutta la città si schierò unita contro un comune nemico. Donne, uomini, bambini, ragazzi, ognuno come poteva, parteciparono a una lotta collettiva che portò Parma a essere l’unica città in grado di respingere il fascismo, prima della marcia su Roma. Questa è una storia di povertà e di vendetta. Di buoni e cattivi. Di rossi e neri. È un racconto dove le passioni nascono in strada, fuori dalla finestra, perché in casa si sta stretti. E in strada, in fila per il bagno, davanti all’unica fontana che pompa acqua, Beatrice Baruffini (Parma) sugli scalini a giocare a carte, sulla porta delle osterie, si vive. Si fa l’appello dei figli per vedere quanti sono. Si fischietta Verdi, ci si prende a pugni, ci si allena alla lotta. Si sceglie la guerra. Si alzano marciapiedi. Muri. Barricate. È una storia di ribellione e di resistenza. Di mattoni forati e di donne e uomini tutti d’un pezzo. Beatrice Baruffini nasce nel 1980 a Suzzara (MN) e vive nel quartiere Oltretorrente a Parma. Si forma come attrice al Teatro delle Briciole di Parma, dove incontra Letizia Quintavalla, la Compagnia Rodisio, i Sacchi di Sabbia, Bruno Stori, Salvatore Arena. Tra le persone che influenzano maggiormente il suo lavoro vi sono Claudia Dias e Gyula Molnàr con i quali si è formata in questi ultimi anni e grazie ai quali ha iniziato un percorso poetico personale, dove gli oggetti e la composizione scenica in tempo reale sono al centro di questa ricerca. Nel 2011 debutta alla regia con Framemontaggio fissato a un corpo una performance nata grazie alla collaborazione con INteatro Polverigi. Nello stesso anno, co-dirige, scrive e interpreta lo spettacolo il Viaggio, ovvero una storia di due vecchi, una produzione per l’infanzia del Teatro delle Briciole di Parma. di e con Beatrice Baruffini luci e audio Dario Alberici