SOLDATO PETER PAN
Compagnia Pantakin/Cikale Operose
SOLDATO PETER PAN
Compagnia Pantakin/Cikale Operose
16 July 2015 | 21.20
Prezzo: € 10.00 - 8.00
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liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Ferdinando Celi
drammaturgia David Conati Marco Gnaccolini
canzoni originali David Conati
da un’idea di Giampaolo Fioretti
con Michele Modesto Casarin, Matteo Fresch e Pierdomenico Simone
regia Michele Modesto Casarin aiuto regia Manuela Massimi
super visione scene e costumi Licia Lucchese realizzazione scene e costumi Alessandra Dolce maschere Stefano Perocco di Meduna
oggetti di scena Marcello Chiarenza
assistente di produzione Marianna Fernetich
ufficio stampa Cinzia Benetazzo organizzazione Emanuele Pasqualini, Alessandra Lazzaro, Karin Finchi
Cima Grappa. Ossario di guerra. Settore Nord. Da quasi settant’anni sulla lapide numero 107 avviene un fatto curioso: qualcuno posa ogni giorno fiori di campo, sassi di montagna e piccole conchiglie. Il nome del soldato che riposa in quella tomba è Peter Pan. Inevitabile il richiamo alla memoria del personaggio nato dalla geniale penna di James Matthew Barrie. Incuriosito da questo nome Ferdinando Celi, scrittore giornalista di Pove del Grappa da poco scomparso, e al quale questo progetto è dedicato, si interessò a questa vicenda riuscendo a scoprire molte coincidenze tra i due Peter ma con una sostanziale differenza: se il Peter Pan delle favola è il ragazzo che non vuole crescere, il soldato Péter Pan, diversamente dal suo omonino, non viveva in una favola, non poteva volare e, come tutta una generazione, fu arruolato ed inviato suo malgrado al fronte, dove morì il 19 settembre 1918, a pochi giorni dal termine del primo conflitto mondiale. Parlare di guerra ai giovani non è facile. Le manifestazioni legate al centenario della Grande Guerra possono essere l’occasione giusta per farlo. Ma la storia è pretesto originale anche per incoraggiare un senso critico nei confronti dell’attualità, visto l’ampliarsi dell’odioso fenomeno dei bambini-soldato in diverse parti del mondo, non così lontane da noi. Nel 1917 la guerra si prese tutta la classe del 1899 e, dopo la disfatta di Caporetto, toccò ai “bambocci” del 1900, preludio ai dodicenni della Hitlerjugend chiamati da Adolf Hitler nel 1945 a difendere Berlino. Oggi sono più di trecentomila i baby-soldato, come i sozaboy - bambini africani combattenti nelle guerre civili - raccontati da Ken Saro- Wiwa, che, armati di kalashnikov, Ak47 o di fucili d’assalto americani M16, leggeri da caricare e maneggiare come armi giocattolo, hanno negli occhi la stessa malinconia che probabilmente aveva il soldato Péter Pan: la malinconia di chi ha visto il mostro negli occhi.
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The story of Péter Pan, killed a few days before the end of the First World War and buried at the Cima Grappa Sacrarium. The performance is an input to talk about child soldiers.