JOSEPH_KIDS
Alessandro Sciarroni
JOSEPH_KIDS
Alessandro Sciarroni
20 August 2015 | 14.30
Prezzo: € 5.00
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invenzione
Alessandro Sciarroni
con Michele Di Stefano e Marco D’Agostin
consulenza drammaturgica Antonio Rinaldi
cura del progetto e promozione Lisa Gilardino
comunicazione Beatrice Giongo
produzione Corpoceleste_C.C.00#
in coproduzione con ARMUNIA/FESTIVAL INEQUILIBRIO
con il sostegno di Marche Teatro/ Teatro Stabile Pubblico
in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese/ La scena dei ragazzi
Un uomo davanti a un computer osserva la sua immagine che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Dapprima serio, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando inizia a creare giochi visivi mirabolanti. L’uomo finge un duello western virtuale, la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. Questa versione dello storico lavoro di Sciarroni si rivolge ai bambini, intercettando una generazione nata nell’era digitale per far riflettere sui possibili utilizzi del computer. Come nella versione per il pubblico adulto, l’interprete fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l’evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire ma che sa anche far maturare l’idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè.
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Following the huge success of Joseph, the first solo by Alessandro Sciarroni, created in 2011 and, in less than two years, presented in 10 different European countries as part of the most interesting programs of contemporary dance and theatre, the artist re-engages with his reflections on the mechanisms of the scenic creation by rethinking this piece for a young audience.