L'ITALIANO È LADRO
Anagoor
L'ITALIANO È LADRO
Anagoor
03 September 2016 | 22.30
Prezzo: 5.00
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Anagoor
Anagoor incontra la poesia pasoliniana scegliendo un testo poco noto, che ha avuto un lungo periodo di gestazione compreso fra il 1947 e la seconda metà degli anni ‘50. Si tratta di un poema scritto in diverse lingue, dalla forte connotazione politica, testimone significativo del clima culturale di un periodo che si apriva alla rappresentazione delle classi popolari, di cui Pasolini è stato eccelso cantore.
Nel 1955 viene pubblicato, in un fascicolo di «Nuova Corrente», un frammento de “L’Italiano è ladro” di Pier Paolo Pasolini. Si tratta dell’unica traccia a stampa di un poema plurilingue dalla marcata connotazione politica e dall’allure sperimentale, che aveva conosciuto una lunga gestazione depositata in numerose redazioni nell’arco di un periodo compreso tra il 1947 e la seconda metà degli anni ‘50. L’opera sembra configurarsi, specie da un punto di vista stilistico e tematico, come uno degli antecedenti, e forse il più diretto, delle esigenze rappresentative espresse dall’autore in “Ragazzi di vita” e per certi aspetti anche nelle “Ceneri di Gramsci”. Allo stesso tempo questo lavoro, che ha occupato Pasolini nei suoi anni cruciali, nonostante sia passato quasi inosservato, è senz’altro un testimone rappresentativo della stagione poetica degli anni ‘50, sia nel contesto dell’opera pasoliniana, sia in quello della storia politica, culturale e letteraria in cui essa si inserisce (per l’apertura alla rappresentazione delle classi popolari, e la tendenza alla narrazione). Senza voler venir meno alla ricchezza che emana dalle carte recuperate del laboratorio pasoliniano, questa presentazione de “L’Italiano è ladro” non vuole essere una riduzione, semmai tenta di restituire il fervore e la complessità di una scrittura in ebollizione e di un pensiero e di una lingua che stavano allora diventando sistema e visione. E tenta di illuminare la virulenza teatrale che sembra pulsare sotto il verso poetico: una violenza drammatica, chiamata in causa dal senso tragico dell’opera: un terremoto che separa, come la faglia le zolle contrapposte, due ragazzini, nell’estate della loro prima adolescenza; un terremoto che pur avendo le Venezie come epicentro, ha l’intera Italia come orizzonte. Una presentazione dunque che sceglie di mediare tale complessità comparando le diverse versioni del testo e illustrando il laboratorio del poeta friulano, per facilitare una più completa comprensione storica e letteraria del contesto e dell’oggetto poetico, prima di lasciare la lingua libera di rompere gli argini, travolgere l’orecchio come un torrente che trascina con sé trasformazioni recenti e dolore antico, e capace di scavare con inarrestabile potenza il proprio inaudito Carso nel cuore e nella mente di chi ascolta. La compagnia Anagoor nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto, su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan, ai quali si aggiungeranno successivamente molti altri, facendo dell’esperienza un progetto di collettività. L’attore Marco Menegoni e Mauro Martinuz, al suono, sono presenze fondamentali nel percorso di Anagoor. Hanno presentato i loro lavori nei più importanti festival italiani (Biennale Teatro di Venezia, MiTo, Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, Napoli Teatro Festival) e in Inghilterra, Danimarca, Portogallo, Francia, Bosnia. Luca Altavilla ha lavorato con Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, Polo Poli e Damiano Michieletto. Attualmente è diretto da Fabrizio Arcuri in “Materiali per una tragedia tedesca”. Marco Menegoni, esponente storico di Anagoor, ha al suo attivo decine di interpretazioni e partecipazioni a spettacoli.
L’ITALIANO È LADRO
di Pier Paolo Pasolini
UNA TRANSIZIONE IMPERFETTA
voci
Luca Altavilla
Marco Menegoni
mediazione
Lisa Gasparotto
suono
Mauro Martinuz
regia
Simone Derai