Dopo “il caso Spotlight” un altro film potente sulla corruzione spirituale: un grande noir dell’anima del talentuoso cileno Pablo Larraìn. Quattro sacerdoti vivono insieme in una casa isolata, in una piccola città di mare. Ognuno di loro è lì per rimediare ai peccati del proprio passato. Il fragile equilibrio del gruppo viene tuttavia compromesso dall'arrivo di un quinto uomo che riporterà a galla il passato che ognuno di loro pensava di essersi lasciato alle spalle. Tra i quattro sacerdoti, Padre Vidal è interpretato dall’attore feticcio di Larraín, Alfredo Castro: affidate al suo volto le emozioni acquistano intensità tragica, diventano segni tangibili degli abissi in cui può precipitare l'animo umano. E Pablo Larraín sbalordisce ancora col suo approccio libero e il suo cinema frontale, fatto di piani che isolano i protagonisti costringendoli a una relazione privilegiata con la propria pena. Se Il caso Spotlight  crede ancora nella giustizia, Larraín sospende la pena, ma non il giudizio morale: che succede quando è l’uomo a spegnere la luce? La risposta è qui: non perdetela, Il Club è un capolavoro.