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GIOVANNI ANDREA ZANON

L’incanto del violino

GIOVANNI ANDREA ZANON

L’incanto del violino

10 August 2017 | 21.00
Teatro Remondini,
Bassano del Grappa
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Prezzo: €10.00/€8.00


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Giovanni Andrea Zanon, classe 1998, suona il violino da quando aveva due anni e viene ammesso al conservatorio di Padova a 4 anni, come mai era successo in Italia. Nel 2012 è il primo italiano a laurearsi alla finale del concorso “Wieniawski-Lipinski” in Polonia. Debutta alla Carnegie Hall di New York nel 2013, primo premio assoluto al concorso di Novosibirsk, fra i più prestigiosi al mondo. Dal 2014 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare con Pinchas Zukerman alla Manhattan School di New York.

Ludwig van Beethoven Sonata per violino e pianoforte n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 12 n. 3 Allegro con spirito Adagio con molt’ espressione (do maggiore) Rondo. Allegro molto

Camille Saint-Saëns Rondò capriccioso in la minore, op. 28 Andante malinconico Allegro ma non troppo Richard Strauss Sonata in mi bemolle maggiore per violino e pianoforte, op. 18 Allegro, ma non troppo (mi bemolle maggiore) Improvisation, Andante cantabile (la bemolle maggiore) Finale Andante - Allegro (mi bemolle maggiore) Al pianoforte Pierluigi Piran Giovanni Andrea Zanon, classe 1998, suona il violino da quando aveva due anni e viene ammesso al conservatorio di Padova a 4 anni, come mai era successo in Italia. Nel 2012 si laurea alla finale del concorso “Wieniawski-Lipinski” in Polonia, dove mai nessun italiano era arrivato. Debutta alla Carnegie Hall di New York nel 2013, primo premio assoluto al concorso di Novosibirsk, fra i più prestigiosi al mondo, vi riceve anche tutti i premi speciali previsti. Dal 2014 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare con Pinchas Zukerman alla Manhattan School di New York, dopo aver passato la selezione per il “Master of Art” di violino, su oltre 3.000 concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. Tre i brani che compongono il programma di Bassano, a partire dalla “Sonata n. 3 in mi bemolle” di Beethoven, una delle espressioni più vigorose e sicure della produzione beethoveniana. Basti in tal senso far caso, nell’Allegro con spirito, all’ampio spiegamento di mezzi e sonorità pianistiche e alla naturalezza con cui la vicenda dei temi e degli incisi va a destare intime corrispondenze e risonanze tra violino e piano. Si prosegue con il “Rondò capriccioso” di Saint-Saëns in cui dolcezza e purezza, contrastanti con un intenso vibrato, evocano lo stile di esecuzione di Pablo de Sarasate a cui l’opera è dedicata. Un concentrato di intonazione e perfezione tecnica coniugate a una musicalità trascinante. E per concludere la “Sonata in mi bemolle op. 18” di Richard Strauss. Caratterizzata da una struttura classica in tre movimenti, rappresenta l’ultimo saggio del compositore nel genere della musica astratta prima di darsi anima e corpo all’opera e al poema sinfonico.