ENSEMBLE MUSAGETE
In musica, sulla via della ceramica
ENSEMBLE MUSAGETE
In musica, sulla via della ceramica
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Villa Barettoni (già Antonibon) è la più antica fabbrica di ceramiche del Veneto, e tra quelle che più hanno contribuito allo sviluppo di quest’arte. Per celebrare gli oltre 400 anni della sua storia, il 7 settembre alle 21 l’Ensemble Musagète propone un raffinato concerto itinerante. Un programma che va dall’esuberante fantasia inventiva di Vivaldi, a un Tartini quasi anticipatore del romanticismo, dai temi galanti di Bach fino all’estrema libertà formale del ‘900 con Malipiero.
Un concerto che è anche anteprima dell'annuale mostra-mercato dedicata dalla città di Nove alla sua produzione più antica e più celebrata: l’Arte della Ceramica.
Antonio Vivaldi
Concerto in Sol maggiore RV 545 per oboe, fagotto e archi
Andante molto (sol maggiore)
Largo (sol maggiore)
Allegro molto (sol maggiore)
Giuseppe Tartini
Sonata a 4
Johann Christian Bach
Quartetto in Do maggiore op. 8 n. 1
Gianfrancesco Malipiero
Epodi e giambi per violino, viola, oboe e fagotto
A settembre (8/10), Nove dedica l’annuale mostra-mercato alla sua produzione più antica e più celebrata: l’Arte della Ceramica. Anteprima a Villa Barettoni (già Antonibon), la più antica fabbrica di ceramiche del Veneto e tra quelle che più hanno contribuito allo sviluppo di quest’arte. Per celebrare gli oltre 400 anni della sua storia, l’Ensemble Musagète propone un raffinato concerto itinerante. Un programma che va dall’esuberante fantasia inventiva di Vivaldi, a un Tartini quasi anticipatore del romanticismo, dai temi galanti di Bach fino all’estrema libertà formale del ‘900 con Malipiero. Di Vivaldi verrà eseguito il “Concerto in sol maggiore RV 545” carico di esuberanza, di fantasia inventiva ed eccezionale sensibilità timbrica. Una musica caratterizzata dalla nettezza del disegno melodico, dall’agilità del fraseggio e da una vivacità di contrasti ritmici. La scrittura musicale di Vivaldi è sempre chiara e trasparente, sia nei tempi lenti che in quelli allegri; certi adagi dei suoi concerti rivelano una sorprendente concentrazione emotiva e un’efficace essenzialità espressiva. Affrontare Tartini, invece, è un po’ come salire una montagna ardua ed impervia, e non solo a causa delle numerose asperità di carattere tecnico che vi si ritrovano, ma anche e soprattutto per ciò che questa salita comporta in termini stilistici. Molto diverso lo stile di Bach figlio: uno stile facile, brillante, un canto adatto alle caratteristiche della voce, sostenuto da accompagnamenti di buon effetto. Con un salto temporale si passa alla musica di Malipiero che ripudia la disciplina accademica della variazione a favore dell’espressione più anarchica e fantastica del canto, oltre ad evitare fortemente il rischio di cadere nel descrittivismo della musica a programma.