DEEPSPACE
James Batchelor
DEEPSPACE
James Batchelor
27 August 2017 | 14.00 e 17.00
Prezzo: €5.00
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Questo lavoro nasce da una serie di studi sviluppati da James Batchelor nella parte più remota della regione antartica, dove la natura spesso è abitata solo da scienziati e ricercatori che vivono in navi o in basi di dimensione ridotta. Con un linguaggio astratto, l’artista invita ad immaginare le relazioni tra esseri umani e spazi abitati, tra una natura contaminata e i processi di cambiamento climatico.
Coreografia James Batchelor
Danzatori James Batchelor, Chloe Chignell
Musica Morgan Hickinbotham
Questo lavoro nasce da una serie di studi sviluppati da James Batchelor nella parte più remota della regione antartica, dove la natura spesso è abitata solo da scienziati e ricercatori che vivono in navi o in basi di dimensione ridotta. Con un linguaggio astratto, l’artista invita ad immaginare le relazioni tra esseri umani e spazi abitati, tra una natura contaminata e i processi di cambiamento climatico. “Deepspace” è infatti una performance intima e delicata, che combina danza, suono e un’installazione artistica e nasce da una residenza di due mesi a bordo della nave della Marina Australiana per la ricerca scientifica chiamata Investigator. Iniziata nel gennaio 2016 insieme all’artista Annalise Rees, al seguito di sessanta scienziati impegnati nello studio di isole vulcaniche sub-antartiche nei luoghi più remoti della terra, fino alle isole Heard e McDonald. “Fluttuando sulla superficie dell’oceano in un luogo così isolato, mi sono accorto che arte e scienza convergevano con una sinergia inaspettata” spiega il coreografo “e lo spazio in cui portare avanti la mia ricerca era assolutamente inedito: su una superficie che si muove costantemente, anche solo cercare di stare fermo e in equilibrio era una sfida. Tra isolamento e riti quotidiani ripetitivi, ho incontrato un approccio inedito ai temi dello spazio e del tempo”.
This work was born during Batchelor’s studies about the most remote Antarctic region where nature is inhabited only by scientists and researchers who live in ships or bases of reduced dimensions. With his abstract language, the artist invites the audience to imagine relationships between humans and inhabited areas, between a contaminated nature and climate change processes.