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COLLECTIF UTILITE PUBLIQUE

Morphoses

COLLECTIF UTILITE PUBLIQUE

Morphoses

21 August 2017 | ore 19.00 e 21.00
Palazzo Pretorio (BdG),
Bassano del Grappa
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Prezzo: €7.00 / €5.00


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Negli spazi suggestivi del Palazzo Pretorio di Cittadella, la compagnia svizzera guidata da Corinne Rochet e Nicholas Pettit ambienta la sua nuova creazione che esplora il tema della metamorfosi. Una coreografia grafica, molto prossima alle arti visive, dove corpi danzanti e carta entrano in relazione nella loro fragilità intrinseca. Un tuffo nel mondo fantastico di Ovidio alla ricerca di un legame tra le sue metamorfosi e le nostre leggende contemporanee. Scegliere la metamorfosi offre uno spazio di sogno, fuori dal tempo, e soddisfa il nostro bisogno di astrazione.
Coreografia e interpretazione Corinne Rochet Nicholas Pettit   Negli spazi suggestivi del Palazzo Pretorio di Cittadella, la compagnia svizzera guidata da Corinne Rochet e Nicholas Pettit ambienta la sua nuova creazione che esplora il tema della metamorfosi. Una piéce grafica, dove in scena sono protagonisti i due corpi dei danzatori e dei fogli di carta, e dove il movimento e la fragilità dei due elementi che entrano in relazione, danno vita ad uno spettacolo altamente poetico, intimo ed estetico allo stesso tempo. Un’immersione totale nel mondo fantastico di Ovidio, per indagare come la sua Metamorfosi possa trovare una eco nella nostra contemporaneità. Una composizione coreografica che, a partire da un ipnotico ritmo binario, sembra voler cullare dolcemente la società occidentale contemporanea. E quel ritmo è anche quello della danza in scena. I due interpreti cambiano, si evolvono, danno forma ad azioni riflesse che provano a riempire un’assenza. La trasformazione e il riciclaggio diventano così gesti quotidiani che si consumano per compensare le nostre carenze. Le metamorfosi di oggi si inseriscono in un contesto sociale in cui osserviamo un’irrefrenabile diminuzione del potere d’acquisto, un progressiv0 indebolimento morale, una costante instabilità climatica. Uscendo dall’aderenza alla realtà però, scegliere questo tema d’indagine offre al pubblico e agli interpreti uno spazio di sogno, fuori dal tempo, che soddisfa il nostro costante bisogno di evasione. Lo spettacolo mette in scena così una poetica della vita di tutti i giorni, dove la fantasia diventa la materia prima per le interazioni e dove il foglio di carta bianca una stessa metafora di trasformazione. Tra ripiegamenti e distorsioni, la coreografia riproduce tempi e sensazioni che appartengono ad ognuno di noi.