THE BURNT ROOM
Noa Zuk e Ohad Fishof
THE BURNT ROOM
Noa Zuk e Ohad Fishof
25 August 2017 | 18.00
Prezzo: €5.00
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In una stanza, con il pubblico seduto sui quattro lati, si sviluppa un concerto di corpi, una melodia di segni e gesti. Noa Zuk esprime tutta la forza del suo stile coreografico generando una realtà contemporanea in cui gli interpreti evocano personaggi delle fiabe, metafore
universali del vivere, dell’amare, del morire. La performance è scandita da una partitura sonora realizzata dal vivo da Ohad Fishof.
Coreografia Noa Zuk & Ohad Fishof
Danzatori Carmel Ben Asher & Kelvin Vu
Musica e testo Ohad Fishof
Costumi Eri Nakamura
Lighting Dani Fishof
Musica aggiunta Song of Seikilos - Antica melodia greca, di Michael Levy; Ring With Three Concentric Discs di Craig Leon
Testo aggiunto “Communication” di Allan Kaprow
In una stanza, con il pubblico seduto sui quattro lati, si sviluppa un concerto di corpi, una melodia di segni e gesti. Noa Zuk esprime tutta la forza del suo stile coreografico generando una realtà contemporanea in cui gli interpreti evocano personaggi delle fiabe, metafore universali del vivere, dell’amare, del morire. “The Burnt Room” è una piece di danza studiata per essere messa in atto in una stanza in cui l’audience costituisce fisicamente i suoi confini. Il lavoro è stato commissionato dal Center for Contemporary Art in Tel Aviv and Berlin’s n.b.k ed è stato premiato nel novembre 2016. Scarno e monocromatico, “The Burnt Room” è realizzato da due danzatori, accompagnati dai due creatori, responsabili anche della partitura sonora eseguita dal vivo. Il lavoro esprime alcuni dei tratti distintivi che caratterizzano lo stile di Zuk e Fishof: la teatralità misurata, l’uso del movimento per creare un mondo di narrativa etnografica, rituali fabbricati ad hoc, lingue inventate e un’affinità con l’assurdo. Un arazzo coreografico multidisciplinare, fatto di suono che si fa movimento, e di musica che si rende visibile.
Sparse and monochromatic, The Burnt Room is performed by two dancers accompanied by its two creators, who are, among other things, responsible for the live soundtrack. Some of the familiar traits of Zuk and Fishof’s previous work are easily noticeable here; as they often employ choreographic algorithms which can be manifested in dance and sound simultaneously, and thus create a multidimensional choreographic tapestry of audial movement and visible sound.

