STABAT MATER
Patricia Okenwa
STABAT MATER
Patricia Okenwa
24 August 2017 | 14.00
Prezzo: €5.00
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Patricia Okenwa esplora i temi della maternità e della perdita, indagando l’immagine della Madonna come unica espressione di perfezione e purezza materna. Per farlo si ispira ad una particolare interpretazione dello “Stabat Mater”, composta da Julia Perry: una compositrice afro-americana poco nota, che creò la partitura nel 1951, nel periodo più intenso per il movimento per i diritti civili.
Coreografia Patricia Okenwa
Danzatori Anna Borini, Winifred Burnet-Smith, Vanessa Kang
Drammaturgia Peggy Olislaegers
Musica “Stabat Mater” di Julia Perry
Coordinamento prove Stefano Rosato
Outreach coordinator Sonia Illescas
Lo Stabat Mater di Patricia Okenwa esplora i temi della maternità e della perdita, indagando l’immagine della Madonna come unica espressione di materna purezza e perfezione. Nel suo “Stabat Mater” la coreografa riconosce l’individualità, ma anche l’universalità dell’esperienza di essere madre, e valorizza le azioni quotidiane e gli atteggiamenti materni espressi da molte donne. Il solo centrale si avvale di gesti e movimenti contenuti nella memoria fisica, le immagini si moltiplicano mentre vengono eseguite da tre danzatrici, che rappresentano sia ciò che le donne hanno in comune quando diventano madri, sia l’unicità dell’esperienza materna per ogni donna. Il mito della maternità perfetta è così trascinato nel conflitto dell’esperienza quotidiana di essere madre. Patricia Okenwa ha scelto di impostare il lavoro su una particolare interpretazione dello “Stabat Mater” composta da Julia Perry, una compositrice afro-americana poco nota che ha creato il pezzo nel 1951 durante il movimento per i diritti civili, firmando una musica che esprime intensamente l’emozione e la tensione fisica dell’amore materno e della perdita.
An exploration of motherhood and loss is at the heart of Stabat Mater, which seeks to challenge the image of the Madonna as a unique expression of maternal purity and perfection. Stabat Mater, acknowledges the individuality yet universality of the experience of mothering, validating the everyday actions and maternal attitudes inherited and expressed by many women. The choreographer, Patricia Okenwa, is exploring a particular interpretation of Stabat Mater composed by Julia Perry, an overlooked African American female composer who created the work in 1951 during the civil rights movement.
Research and development supported by Arts Council of England, Rambert, Stone Nest and Sadler's Wells.
Special thanks to Jane Hackett for her generous in kind production support.




