(USA, Cile, 2016) di Pablo Larraín
con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, Billy Crudup, John Hurt, Richard E. Grant
(durata 91’)
Continua con il cinema biografico il grande regista cileno Pablo Larraín: dopo Neruda ecco Jackie, dove si racconta della costruzione di un mito: un diario algido che una grande Natalie Portman riscalda da dentro. Sono passati cinque giorni dalla morte di John Kennedy e la stampa bussa alla porta di Jackie per chiedere il (reso)conto. Sigaretta dopo sigaretta, Jackie ristabilirà la verità e stabilirà la sua storia attraverso le domande di Theodore H. White, giornalista politico di "Life". Una favola che il suo interlocutore redige e Jackie rilegge, rettifica, manipola, perfeziona. Tra la verità e la favola c'è Jackie. Quella di Pablo Larraín, isolata in una giornata d'autunno, dopo l'assassinio del consorte e prima del ritiro dalla vita pubblica. Il suo approccio non è quello di un biografo: di Jackie, Larraín abbraccia il mistero, potente e seduttivo: un mistero che si fa mito e quel mito che serve alla costruzione delle icone e del potere.