(Israele, 2016) di Rama Burshtein
con Noa Koller, Oz Zehavi, Amos Tamam, Ronny Merhavi
(durata: 110’)
Michal (interpretata da Noa Koler, bravissima), non è una bellezza convenzionale. E’ buona e generosa, molto osservante, un po’ in sovrappeso. E viene piantata dal promesso sposo poco prima del matrimonio. Incassata la botta, Michal decide di rilanciare, prenota la sala del ricevimento per l'ottava notte di Hanukkah, tra 22 giorni, fiduciosa che per allora un marito lo troverà. Non è una questione di fede: Michal scommette prima di tutto su sé stessa, sulla fedeltà a quello in cui si crede e si è. Rama Burshtein segue la sua protagonista con affetto e con passione, lasciando che sia la sceneggiatura a rivelare le sfumature dei caratteri, a raccontare davvero Michal. Lo fa con una partecipazione capace di di osservare i volti e i piccoli gesti che sono spassosi e esilaranti o delicati e commoventi, senza mai una forzatura, o una parola di troppo. La sua scommessa, la regista, la vince tutta. Quella di Michal, beh: è tutta da scoprire!