Nell’ispirarsi al bel romanzo di Milena Agus (ed. Nottetempo), Nicole Garcia e il suo sceneggiatore abituale Jacques Fieschi hanno apportato notevoli cambiamenti. Il film è spostato in Provenza negli anni ‘50, affondando diretto nel melò e concentrandosi sul tema di una passione che miracolosamente riesce a tradursi in motore di cambiamento, di immaginazione, di vita. Così ha gran peso il personaggio di Juan, catalano fuggito dalla Spagna di Franco che la madre ha imposto per marito a Gabrielle: riservato e forte, ama silenziosamente la sposa senza temerne né la freddezza né l’irruenta sensualità. Quando i calcoli renali (il "mal di pietre") richiedono il ricovero di Gabrielle in un sanatorio, scoppia la passione per il tenente Sauvage (Louis Garrel), bello e malinconico, gravemente ferito in Indocina. Gabrielle desidera disperatamente fuggire con lui e liberarsi da un matrimonio che le sembra una prigione. E questa volta è determinata a seguire i suoi sogni…