Pasolini scriveva di quando, a causa dell’inquinamento di aria e acqua, negli anni ’60 in campagna le lucciole cominciarono a farsi sempre meno numerose, fino a sparire del tutto. Oggi, la situazione è forse peggiorata, a causa di un inquinamento anche luminoso sempre più invasivo. La riflessione, molto bella, del grande intellettuale è di come le lucciole fossero divenute, semplicemente, un ricordo; “e un uomo anziano che abbia un tale ricordo, non può riconoscere nei nuovi giovani se stesso giovane”. Le esperienze del passato che vanno via via perdendosi per i motivi più vari, che non possono dunque essere condivise tra persone e generazioni, sono forse i segni più duri da accettare delle epoche che cambiano e del tempo che scorre, perché, in quanto esseri umani, sappiamo bene che solo dove c’è condivisione ci può essere dialogo, incontro; e viceversa. Silent Fireflies, grazie alla tecnica dell’audioguida teatrale urbana interattiva Silent Play, vuole fare proprio questo: dare la possibilità di fare un’esperienza condivisa ad un gruppo di spettatori-esploratori, che sia quindi in grado di farsi comunità; in contrasto con l’oggi, che ci vorrebbe tutti un po’ più egoisti ed individui. Nella splendida cornice del Parco di Villa Rossi, a Santorso, si svolgerà al tramonto una passeggiata suggestiva, un percorso esplorativo in tre tappe attento alle variazioni della luce e alla nostra percezione di essa; insieme, il pubblico tenterà di scoprire relazioni inedite tra energia, vita, luce e ombra sulla terra, e di rispondere alla domanda “sono davvero scomparse le lucciole?”.