«L’istantanea di una famiglia borghese europea»: le parole che Haneke utilizza per riassumere il suo nuovo film, ne restituiscono in pieno il senso. Siamo a Calais, in Francia, luogo simbolo di questo nuovo millennio, città di confine con uno dei più grandi centri per migranti d’Europa. Qui vive un vecchio uomo d’affari (un magnifico Jean-Louis Trintignant) che ha lasciato il controllo della sua società all’ambiziosa figlia (un’altrettanto strepitosa Isabelle Huppert). C’è anche il figlio che ha una relazione clandestina consumata in chat e i nipoti: Pierre, trentenne sbandato e violento e Eve, tredicenne dal viso angelico e dal cuore di tenebra. Già in equilibrio precario, le sorti famigliari collassano a causa di due eventi… Il tutto raccontato con lo stile personale e inconfondibile di Haneke che questo film riassume tutto. Un cinema del disincanto da uno dei registi più colti e raffinati che ci mette di fronte alla responsabilità del “guardare”.