(Gran Bretagna, 2017) di Sally Potter
con Kristin Scott Thomas, Timothy Spall, Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Cillian Murphy (durata 71’)
Sette attori - sette ottimi attori – per un film dal titolo double face: “The Party” è la Festa ma anche il Partito, in una sarabanda di sottintesi, ambiguità, menzogne, insulti e colpi bassi camuffati da bons mots. Il tutto per scartavetrare in allegria quel che resta di tre o quattro totem ormai usurati: la politica, l’amore, il postfemminismo, il politicamente corretto. Il nuovo esercizio di bravura dell’eclettica regista di Orlando e Lezioni di tango dura appena 71 minuti, senza tempi morti e non una sola battuta che non scintilli di scaltra perfidia. La padrona di casa (Kristin Scott Thomas) festeggia la nomina a ministro e si messaggia con l’amante, suo marito (l’immenso Timothy Spall) si crogiola nella sconfitta, la coppia lesbica celebra il parto imminente, quella acida alterna sarcasmi a idiozie newage. E il settimo, banchiere e marito tradito, si lecca le ferite tramando vendetta. Divertimento e intelligenza sono assicurati.