Era molto atteso il film di Jafar Panahi, realizzato clandestinamente contro il divieto che gli è stato imposto dal regime di Teheran . E con una “piccola” idea, Panahi realizza un grande film sulla condizione della donna, e del cinema, nell’Iran di oggi. Premiato per la sceneggiatura a Cannes, Tre volti è un apologo in linea con la lezione del suo maestro Kiarostami, del suo interrogarsi sul senso e i limiti della rappresentazione. L’idea è questa: una giovane aspirante attrice filma il proprio suicidio, supplicando la star iraniana Benhaz Jafari, di prendere a cuore la sua situazione di ragazza osteggiata dalla famiglia nel perseguire il proprio sogno. Benhaz Jafari, sconvolta, parte alla volta di quel villaggio remoto, per sincerarsi che il video sia una messa in scena. Accanto a lei, al volante, Panahi stesso le fa da spalla e da interprete, nel paesino al confine con la Turchia. Un film incantevole, poetico, indimenticabile, e da vedere!