di Daniela Spada, Cesare Bocci, Tiziana Foschi
regia Cesare Bocci
supervisione alla regia Peppino Mazzotta
Cesare Bocci, l’amatissimo Mimì Augello di “Il commissario Montalbano” porta a teatro un testo fortemente autobiografico. È il
racconto di un grande amore, quello tra lui e la moglie Daniela Spada, che la malattia ha reso ancora più grande.
Un’esperienza reale, toccante, intima e straordinaria di un uomo e di una donna che non si danno per vinti quando il destino sconvolge la loro esistenza. I protagonisti si mettono a nudo svelando le loro fragilità, raccontando come possano crollare le certezze e come si possa risalire dal baratro. In un’alternanza di situazioni dolorose, grottesche, a volte divertenti, si delinea l’immagine di una donna prigioniera di un corpo che non le obbedisce più e che lotta per riconquistare la propria vita.
Uno spettacolo al quale si assiste con gli occhi lucidi e la risata improvvisa, a volte amara, altre volte liberatoria.