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FANGO E COGNAC

Giacomo Rossetto/Teatro Bresci

FANGO E COGNAC

Giacomo Rossetto/Teatro Bresci

03 Agosto 2014 | 19.30 Il cibo in tempo di guerra in Piazza Municipio ORE 21.00 spettacolo
Palazzo della Cultura e del Turismo,
Enego
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Prezzo: € 10.00/8.00 con degustazione prodotti tipici


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testo e regia Giorgio Sangati con Giacomo Rossetto prima dello spettacolo IL CIBO IN TEMPO DI GUERRA
Quella narrata è la storia minore, che solitamente si perde, che ci racconta del logorio di trincea, della dipendenza dall’alcool, della morte per fuoco amico, della voglia di diserzione; ma è anche una storia di amicizie, di affetti e di tutto quanto la guerra, in ogni tempo e luogo cancella e schiaccia senza alcun diritto, trasformando la vita in orrore. Si racconta un anno, un anno solo e su un solo fronte, quello dell’Altipiano di Asiago, svuotato come una cartina. E su questa cartina immaginaria si muove l’attore, entro i contorni costretti della vita di guerra. Pochi oggetti come compagni: borracce, baionette, un pacco di lettere; e il racconto emerge a brandelli, non è lineare, è rotto, frammentato, schegge drammatiche, divertenti. All’attore l’arduo compito di essere un uomo, niente più di un uomo, perché in questo sta la profondità del racconto, nel fare a pezzi i giudizi e non dimenticare mai che sotto le divise, che sotto i nomi, le nazionalità, in fondo non ci sono che uomini. “(...) “Fango e cognac” è monologo ben pensato, essenziale ma curato nell’allestimento e tutto giocato sulla parola, protagonista assoluta del racconto un tenente che dal Carso viene spedito con la sua compagnia sull’Altipiano di Asiago. (...) Recita senza enfasi, con voce che dall’inizio si fa solo via via più bassa, stanca e asciutta, rompendosi appena a tratti, quando il dolore è troppo forte da trattenere, nel ricordo della madre, di una ragazza bionda, di un amico morto per i giochi di guerra di alti ufficiali idioti e tronfi, esaltati e codardi. Efficace l’uso di cadenze diverse nel disegnare i vari personaggi e ben inserite le musiche, canti dell’epoca che scandiscono il ritmo delle stagioni e degli eventi, entrando a pieno titolo nella drammaturgia. Ottimo Rossetto, che alla fine merita applausi ripetuti e convinti”. Alessandra Agosti - Il Giornale di Vicenza