LUCA SCARLINI - BEPPA CASARIN
La luce delle vette: Giovanni Segantini e la montagna dipinta
LUCA SCARLINI - BEPPA CASARIN
La luce delle vette: Giovanni Segantini e la montagna dipinta
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narrazione di e con Luca Scarlini
canto Beppa Casarin
Canti tradizionali dell’area alpina
Prima Nazionale
Nell’occasione della prossima mostra che il Museo di Bassano dedicherà a Giovanni Segantini da ottobre 2025 a febbraio 2026, la narrazione di Luca Scarlini si concentra sulla montagna come fonte di ispirazione, così come lo stesso Segantini ha rivelato all'arte europea, ottenendo strepitoso successo specialmente nei paesi del Nord Europa.
Il verbo divisionista si incardinò esattamente nella visione scientifica delle cime, determinando la rappresentazione di una nuova sensibilità, che superava il mito misterioso del passato, quando il valico dei passi era ritenuto assai periglioso e quei luoghi si ritenevano abitati da creature minacciose. La montagna entra di prepotenza nell’immaginario europeo con il Romanticismo: tra la visione del ghiacciaio di Caspar David Friedrich, con il viandante visto di spalle di fronte al minaccioso incanto della natura e la comparsa dello Spirito nel poema della fuga, Manfred, in cui Lord Byron proiettava le sue disavventure autobiografiche. La luce clamorosa delle montagne divenne quindi occasione di riflessione per tutti gli sperimentalismi: tra ricerche di tipo geometrico, e altre che puntavano alla definizione delle cime come luogo della metafisica e della mistica. I canti alpini e l'eco delle valli sono altrettanto presenti in opere che riflettono ogni dettaglio di un luogo, fino a poco prima vissuto come immagine del pericolo e ora come visione di un luogo dell'anima. E saranno proprio i canti tradizionali dell’area alpina, eseguiti da Beppa Casarin, a contrappuntare la narrazione di Luca Scarlini.
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