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IL FLAUTO MAGICO

Orchestra di Padova e del Veneto

IL FLAUTO MAGICO

Orchestra di Padova e del Veneto

07 Ottobre 2016 | 15:00
PalaBassano,
Bassano del Grappa
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Prezzo: Anteprima riservata alle scuole € 5,00


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Anteprima per le scuole de Il Flauto Magico, ultima composizione teatrale di Mozart, è una favola meravigliosa, ambientata in un antico irreale e fantasioso Egitto
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart Opera in due atti Libretto di Emanuel Schikaneder Maestro concertatore e direttore GIULIANO BETTA Regia FEDERICO BERTOLANI Scene GIULIO MAGNETTO Costumi MANUEL PEDRETTI ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO CORO LIRICO LI.VE. Maestro del coro Sergio Balestracci Personaggi e Interpreti Sarastro ABRAMO ROSALEM Tamino FILIPPO PAESANO Pamina EKATERINA SADOVNIKOVA La Regina della Notte SOFIA MCHEDISHIVILI Papageno DARIO GIORGELE’ Papagena TEONA DVALI Monostatos PATRIZIO SAUDELLI Prima dama ALICE CHINAGLIA Seconda dama CECILIA BAGATIN Terza dama ALICE MARINI L’oratore degli iniziati PAOLO BATTAGLIA Coproduzione Città di Bassano OperaFestival,  Città di Padova e Città di Rovigo - Teatro Sociale “Il Flauto Magico” (titolo originale “Die Zauberflöte”), è un ‘Singspiel’ in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke. La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791 con lo stesso Schikaneder (Papageno) e Josepha Hofer (Regina della notte) diretti dal compositore. La rappresentazione ebbe molto successo, ma Mozart morì nello stesso anno in cui venne allestita la prima volta. L’ultima composizione teatrale di Mozart, è una favola meravigliosa, ambientata in un antico irreale e fantasioso Egitto. Tamino è un giovane principe che non conosce l’amore, non sa cosa sia il pericolo e non ha ancora scoperto la saggezza: solo grazie alla musica del suo flauto imparerà cosa significa diventare adulti, abbandonare l’istinto dei sensi e lasciarsi guidare dalla saggezza e dall’onestà, conquistando così l’amata Pamina. Buio e luce, ragione e sentimento, maschile e femminile. “Il Flauto Magico” è una fiaba filosofica, dove importanti insegnamenti illuministici sono tradotti in un linguaggio musicale, per natura universale, accattivante e perfettamente fruibile da un pubblico di ogni età. La storia all’apparenza sembra semplice. Il malvagio Sarastro ha rapito la principessa Pamina; sua madre, la regina Astrifiammante, ha chiesto al valoroso Tamino di andare a riprenderla, superando le avversità grazie al Flauto Magico. Durante il viaggio però Tamino, insieme al potere benefico che la musica del Flauto ha sulle belve feroci e sui nemici, impara a guardare il mondo con occhi diversi; la storia allora si trasforma: in realtà Sarastro è un uomo saggio, che ha salvato Pamina dai desideri di vendetta della terribile madre. La vera sfida è dunque imparare a mantenere il cuore saldo, combattendo contro le proprie paure e non contro gli altri. La musica è l’elemento magico che pacifica l’animo e che sprona Tamino e Pamina a sconfiggere paure ancestrali come l’acqua e il fuoco, per renderli infine un uomo e una donna saggi e forti. Per questa coproduzione del festival la novità è l’affidamento del progetto di allestimento per l’ideazione di regia, scene e costumi, a un trio di giovani uomini di teatro, già impegnati in recenti produzioni che hanno riscosso l’unanime plauso della critica (non ultimo il “Così fan tutte” dell’estate bassanese 2015). Il regista Federico Bertolani, lo scenografo Giulio Magnetto, il costumista Manuel Pedretti, tornano a collaborare per questa nuova messa in scena de “Il Flauto Magico” che verrà interpretato, nel loro allestimento, come una favola metropolitana con forti accenti contemporanei, partendo dall’assunto che anche al suo apparire non venne considerato affatto un’opera misteriosa, scritta per una ristretta cerchia di iniziati, ma bensì per incontrare un pubblico più vasto possibile, attingendo a piene mani anche alle tradizioni del teatro popolare. Un rinnovato impegno per il sostegno al “rischio” culturale, tra le principali responsabilità di Operaestate che anche in questa produzione conferma la sua vocazione, unitamente al consueto coinvolgimento di giovani artisti e collaboratori nella realizzazione dell’opera.