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LEDA KREIDER

317^ residenza artistica

LEDA KREIDER

317^ residenza artistica

10 Ottobre 2024 | sharing a porte chiuse
CSC San Bonaventura,
Bassano del Grappa
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In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 27 settembre all'11 ottobre, Leda Kreider prosegue la sua ricerca intitolata "Crave"

Crave
di Sarah Kane
Diretto e interpretato da Leda Kreider
Assistente alla regia Antonio Perretta
Scene di Paolo di Benedetto

Progetto selezionato nell'ambito del bando Maturazione 2024, parte dell’Accordo di Programma tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto per la realizzazione del Progetto Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione (DGR n. 1646 del 19 dicembre 2022).

Foto di Azzurra Primavera

Crave significa desiderio, fame forse, bramosia.
Cosa significa tradurre un testo in un’altra lingua, in un linguaggio parlato e scritto differente dalla lingua dell’autore? Cosa si perde, cosa si trasforma? Che cosa si distingue ed emerge con maggior nitidezza grazie alla presa di distanza che comporta il passaggio da una lingua all’altra?
Crave è un testo a quattro voci intrecciate, che alterna interventi frammentati con un ritmo “jazz” a brani più estesi in forma di flusso di coscienza.

Sarah Kane crea immagini vivide, cesellate, e le sfrutta per sprofondare all’interno di crepe scoscese, squarciando con violenza e ironia cupe zone d’ombra interiori. L’andamento della narrazione segue una continua pulsazione emotiva: le relazioni intessute tra le voci rendono estremamente necessarie le parole date, che fuoriescono come schegge di un pensiero viscerale.
In un’intervista del 1997 Sarah Kane afferma a proposito delle categorie create dai media: “Io non vedo di buon occhio le definizioni. Non posso dire di far parte di un gruppo. Gli unici con cui mi sento sono David Greig, Martin Crimp e David Harower, non per identità di tematiche, ma per l’analogo sforzo teso a creare una lingua”.
Quando si traduce un testo, si ri-crea una lingua? Oggi è necessario tornare a dare importanza alla Parola. Durante la residenza si imposterà un lavoro di verifica della vecchia traduzione pubblicata, in modo da poter mettere in scena il testo integrale in una versione più accurata e precisa possibile dal punto di vista linguistico.
Si propone uno studio approfondito sul testo, oscillando tra il lavoro sulla carta e la prova in lettura attiva, per poter poi avviare un lavoro sul corpo e sulla costruzione spaziale scostandosi progressivamente dal copione. Una delle quattro voci verrà mantenuta in inglese (C), conservando un legame con la “lingua madre”. Le altre 3 voci verranno approfondite studiando una differenziazione interpretativa per ogni voce (A, M e B). Questo implicherà anche un’indagine linguistica rispetto al passaggio tra l’inglese e l’italiano: io sono italo americana, e come interprete in scena questo tipo di analisi troverà una corrispondenza diretta nel mio corpo fisico e nella mia esperienza linguistica sviluppata sin dalla nascita.

Parallelamente, si avvierà un’analisi a tavolino sul testo e una progressiva spazializzazione nello spazio scenico, costruendo gradualmente partiture fisiche aderenti alla struttura testuale. Verrà allestita la scenografia a moduli di tripolina bianca, che crea un'atmosfera mobile e aerea: questa verrà mossa, modificata, trattata in stretta connessione con le partiture fisiche create secondo le azioni drammaturgiche suggerite dal testo.

Italoamericana, classe 1991, si diploma all’Accademia del Teatro Verdi di Padova nel 2014 e alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Carmelo Rifici nel 2017. Tra le varie esperienze formative studia con Luca Ronconi, Mauro Avogadro, Michele Abbondanza, Peter Stein. Dopo il periodo accademico prende parte allo spettacolo Uomini e No al Piccolo Teatro di Milano con la regia di Carmelo Rifici, con il quale debutterà nuovamente a gennaio 2020 in Macbeth, le cose nascoste al LAC di Lugano. È Porzia in Giulio Cesare di Shakespeare, con la regia di Alex Rigola; aderisce al progetto di movimento espressivo Choros, il luogo dove si danza, di Alessio Maria Romano. Nel 2018 debutta alla Biennale Teatro di Venezia in Orestea della Compagnia Anagoor. Ha seguito come collaboratrice-assistente alla regia Cuore di Cane, regia di Giorgio Sangati e Se Questo è un Uomo, regia di Valter Malosti. Nel 2019 debutta al Teatro Fabbricone di Prato nel ruolo di Margherita in Scene da Faust con la regia di Federico Tiezzi. Nel 2021 incontra Laura Sicignano allo Stabile di Catania e debutta nello spettacolo Donne in Guerra. Nel 2022 debutta in Ifigenia in Tauride al Teatro Greco di Siracusa diretta da Jacopo Gassmann e nel 2023 e 2024 è protagonista con Anna Bonaiuto, Sandro Lombardi, Marco Foschi e Anna Della Rosa in PRIMA e in DURANTE, scritti e diretti da Pascal Rambert, al Piccolo Teatro Grassi a Milano. Nel 2024 è Lisa in Demoni diretto da Claudio Autelli. Sperimenta nella scrittura con Lucia Calamaro e Angela Dematte`. E’ nel cast di alcune serie televisive: in Bella da Morire e Fedeltà diretta da Andrea Molaioli, in Romulus, con la regia di Matteo Rovere, e in Fiori Sopra L'Inferno, diretta da Carlo Carlei.

 

 foto Leda Kreider 1