concept e regia René Geerlings performers Sue-Ann Bel, Henke Tuinstra, Sanne Bokkers, Carole van Ditzhuyzen compositions Reinier van Harten scenografia Sanne Danz costumi Daphne Karstens drammaturgia, assistente alla regia Sara Giampaolo dance advice Art Srisayam, Erik Bos coproduzione Maas theater en dans, Atta Festival, Istanbul sostenuto da Dutch Performing Arts – programme by Fonds Podiumkunsten / Performing Arts Fund
Fascia d’età: dai 3 anni, teatro d’attore
Prenotazione consigliata/posti limitati
Cosa hanno in comune un bambino piccolo e un leader mondiale? Se guardi bene bene, difficilmente riesci a vedere la differenza. Solo che uno ha voce in capitolo e l'altro deve fare tutto quello che gli viene detto. Lo spiega bene Bully Bully, un musical per bambini che racconta la collisione tra due potenze mondiali che alla fine s’incontrano: la politica all'asilo e l'infanzia tra adulti seri e potenti. Tra molte canzoni e litigi divertenti e l’atteso lieto fine.
concept e regia René Geerlings performers Sue-Ann Bel, Henke Tuinstra, Sanne Bokkers, Carole van Ditzhuyzen compositions Reinier van Harten scenografia Sanne Danz costumi Daphne Karstens drammaturgia, assistente alla regia Sara Giampaolo dance advice Art Srisayam, Erik Bos coproduzione Maas theater en dans, Atta Festival, Istanbul sostenuto da Dutch Performing Arts – programme by Fonds Podiumkunsten / Performing Arts Fund
Fascia d’età: dai 3 anni, teatro d’attore
Prenotazione consigliata/posti limitati
Cosa hanno in comune un bambino piccolo e un leader mondiale? Se guardi bene bene, difficilmente riesci a vedere la differenza. Solo che uno ha voce in capitolo e l'altro deve fare tutto quello che gli viene detto. Lo spiega bene Bully Bully, un musical per bambini che racconta la collisione tra due potenze mondiali che alla fine s’incontrano: la politica all'asilo e l'infanzia tra adulti seri e potenti. Tra molte canzoni e litigi divertenti e l’atteso lieto fine.
Summary: Un viaggio meraviglioso nella letteratura, nella musica e nell'umanità che si è sviluppata intorno al culto del vino e a tutto quello che rappresenta.
produzione Anton Art House fonica Loris Durante luci Marco Palmieri foto Cosimo Buccolieri organizzazione Tommaso De Santis
Sul palco Vinicio Marchioni alterna racconti personali, poesie, massime, pezzi di teatro-canzone, storie riprese dai miti classici ispirati al vino, accompagnato dalle musiche originali eseguite dal vivo da Pino Marino e Alessandro D’Alessandro e dischi d'epoca, portando il pubblico in un’altra dimensione attraverso l'arte del racconto. Un viaggio meraviglioso nella letteratura, nella musica e nell'umanità che si è sviluppata intorno al culto del vino e a tutto quello che rappresenta: da Dioniso a Charles Bukowski, citando Gaber e l’opera lirica, da Baudelaire a Remo Remotti e Alda Merini. Un omaggio al vino, alla vita e all’essere umano, leggero e pieno di ebrezza, come una cena tra amiche e amici che si dilunga nella notte. Uno spettacolo che nasce da un lavoro sul tema della malinconia, unito al tema del vino come elemento che da sempre porta con sé i valori dell’accoglienza e della condivisione, oltre ad essere una chiave d’accesso allo spettro emotivo dell’essere umano. Racconta Marchioni: “Ho iniziato ad appuntare vari ricordi che avevo di mio nonno, proverbi, aneddoti, frasi che usava spesso, e li ho collegati con brani letterari e poetici che sono stati importanti per la mia vita o che mi hanno ispirato nel corso degli anni. Mi sono lasciato trasportare dal flusso dei ricordi e vorrei che ogni spettatore, attraverso questo lavoro, facesse i conti con il proprio concetto di malinconia”.
Degustazione finale con i vini della Cantina Zonta - Vigneto Due Santi
di e con Filippo Michelangelo Ceredi tutor Daria Deflorian nell'ambito della residenza Officina LachesiLAB accompagnamento alla realizzazione Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani accompagnamento alla coreografia Cinzia Delorenzi assistenti al progetto Clara F. Crescini, Sara Gambini Rossano, Francesca S. Perilli per l’edizione accessibile: performer LIS Cesare Benedetti consulenza LIS Diana Anselmo
sguardo coreografico Clara Federica Crescini audiodescrizione live Camilla Guarino, Giuseppe Comuniello coproduzione Filippo Michelangelo Ceredi, Danae Festival, Operaestate Festival in collaborazione con Al.Di.Qua. Artists con il supporto di_ ZONA K, ENS Emilia Romagna, Centro Diego Fabbri Forlì e con il supporto e il patrocinio di_ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS Consiglio Regionale Emilia-Romagna
Between Me and P. è un lavoro autobiografico che nasce dalla radicale esigenza di riappropriazione di una storia famigliare. Pietro sparì volontariamente nel 1987 all’età di 22 anni, senza lasciare tracce. Dopo venticinque anni Filippo, il fratello minore e autore dello spettacolo, ha avviato una lunga ricerca per tentare di avvicinarsi a lui e capire cosa lo portò alla decisione di sparire. La ricerca è un tentativo di portare luce su un’assenza silenziosa e pervasiva, e la sua elaborazione scenica è una possibilità di trasmettere una storia che parla profondamente al presente individuale e collettivo. Between Me and P. crea un dialogo tra i materiali visivi e audio di un archivio, le elaborazioni video dell’artista e la sua presenza scenica: Filippo siede a una scrivania e opera tra computer, scanner e materiali contenuti in un faldone, mentre il pubblico segue testi che vengono digitati, finestre dell’archivio digitale, file audio e video che contengono fotografie scattate da Pietro, testimonianze rilasciate da amici e parenti, riprese e montaggi dell’artista in scena. La ricerca sui limiti del linguaggio ha spinto l'artista a sviluppare una collaborazione con l'associazione Al.Di.Qua. Artists per realizzare una nuova edizione della performance, accessibile a persone sorde e a persone cieche o ipovedenti. Questa edizione propone in modo innovativo l'integrazione dei dispositivi per l’accessibilità - LIS, sovratitoli e audiodescrizione -, nella drammaturgia originale del progetto.
Un ringraziamento particolare alle associazioni provinciali e regionali del Veneto di ENS e UICI che hanno sostenuto il progetto.
testi di Antonio Tarantino regia Licia Lanera con Licia Lanera luci Vincent Longuemare disegno sonoro Tommaso Qzerty Danisi costumi Angela Tomasicchio assistenti alla regia Ermelinda Nasuto, Ilaria Bisozzi tecnico di compagnia Massimiliano Tane
produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Compagnia Licia Lanera
foto Manuela Giusto
Nella stazione di Modena, su di una scala che collega il binario al sottopasso, giace privo di sensi, uno straniero: la folla lo calpesta con le sue enormi valigie. In un locale a Bari vecchia uno straniero serve ai tavoli, indossa una maglietta su cui è scritto Gucci, al collo porta un crocifisso enorme di oro. Entrambe le cose, maglietta e collier, sono falsi. Scoppia un temporale improvviso nel centro di Roma e dopo qualche secondo una grande quantità di stranieri è pronta a venderti un ombrello. Mazzi di rose, ciabatte, pelli colorate, odori acri, occhi imploranti, barbe scure, urla.
Sono gli stranieri delle nostre città, ognuno incastrato nel ruolo che gli abbiamo assegnato. La loro specie qui, è condannata in perpetuo ad essere straniera. "LOVe ME è uno spettacolo che parla di stranieri, di lavavetri e della barbara Medea, tutti intrappolati in ebeti e feroci luoghi comuni. Così stupidi da farci morire dal ridere, così feroci da farci vergognare. LOVe ME è una scritta negli occhi a un angolo di strada. É uno spettacolo che mette insieme due pezzi di Antonio Tarantino: l’inedito La Scena e Medea. L’autore descrive gli ultimi come pochi sanno fare, senza retorica, senza tabù, con violenza e amara ironia. La lingua che mette in bocca ai suoi protagonisti è una lingua cruda, che non subisce epurazioni, baluardo puro di aggressività e marginalità." Licia Lanera