LIE LIKE A LION
Yasmeen Godder
LIE LIKE A LION
Yasmeen Godder
21 Agosto 2014 | 22.30
Prezzo: € 5,00
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Un solo ideato dalla coreografa israeliana per il Festival di Lione “Aire de jeu”, dedicato al compositore americano Nico Muhly. Una figura antropomorfa che incarna alla perfezione l’istintualità animale del suo inconfondibile immaginario. Un nuovo capitolo nel denso percorso di una delle artiste più originali ed apprezzate sulla scena internazionale.
In scena la Godder indossa nuovamente la maschera da leone usata molto brevemente in un suo precedente spettacolo del 2006 dal titolo "I'm Mean, I am". La coreografa intende sviluppare il potenziale evocativo di questa immagine felina per indagare il rapporto tra forza e debolezza umana nelle relazioni sociali, politiche e personali. Una figura antropomorfa che incarna alla perfezione l'istintualità animale che appartiene al vocabolario dell'autrice. Riprendere sul proprio corpo quella fisicità significa per la Godder tornare su alcune tematiche a diversi anni di distanza, in un periodo completamente diverso della sua vita. Una nuova tappa di indagine sul tema del travestimento, come svuotamento identitario funzionale alla creazione di un universo immaginario dichiaratamente finto. Lo spettacolo vuole dare voce al desiderio fisico di perdere potere, di rinunciare all'ambizione per far emergere fragilità e debolezze che ci rendano più umani.
coreografia e performance: Yasmeen Godder
drammaturgia: Itzik Giuli
musica: Nico Muhly
parte I: materiali da D (Drones a & Viola)
parte II: materiali da Two Keys (Drones & Violin)
part III: materiali da No Tricks (Drones & Viola)
part IV: material da a Long Cadence (Drones & Viola)
disegno luci: Omer Sheizaf
costumi: Ilanit Shamia
maschera: Alona Rodeh
props construction: Gili Godiano
direttore delle prove: Dalia Chaimsky
amministrazione e produzione: Guy Hugler
produzione Yasmeen Godder Company, Operaestate Festival Veneto
In Lie Like a Lion Yasmeen Godder is interested to meet again the lion mask which she has used very briefly in the work "I'm Mean, I Am" from 2006, and to develop the relationship with this image of the lion, re-approaching it with questions regarding strenght and weakness in relation to social, political and personal references. In the work there is an attempt to expose, play and display the body's desire to lose power, to give up ambition and to expose frailty and weakness using materials from the past which exposed almost the opposite qualities.