LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE
di Pif
LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE
di Pif
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Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, debutta al cinema con una storia scomoda, che chiama in causa responsabilità collettive e costringe a interrogarsi sull’identità culturale del Paese, sul suo passato e sul suo futuro. Palermo, anni ‘70. Il piccolo Arturo ha otto anni ma le prova tutte pur di conquistare il cuore di Flora, la sua amata compagna di banco snob e ricca, che vede come una principessa irraggiungibile. Mentre cresce e va incontro alla sua educazione civile e sentimentale, senza mai smettere di corteggiare Flora, Arturo è testimone dei fatti di cronaca che sconvolgono la sua città, compresi i terribili attentati di mafia che per vent’anni, quasi sempre d’estate, rendono Palermo protagonista di una delle pagine più buie della storia d’Italia. Un’opera prima premiata col David di Donatello, che attraverso il sorriso arriva fino in fondo, fino a sentire e a far sentire un dolore lancinante, capovolgendo il comico in tragico e ricordandoci che ribellarsi è sempre possibile.