Skip to main content

HAMLET TRAVESTIE

Punta Corsara

HAMLET TRAVESTIE

Punta Corsara

31 Luglio 2017 | 21.00
Teatro al Castello "Tito Gobbi",
Bassano del Grappa
Visualizza sul Google Maps
Prezzo: €10.00/€8.00


Condividi questo evento


Punta Corsara rappresenta un caso unico e irripetibile nel panorama del teatro italiano: i suoi giovani attori vengono dai progetti nati per dare prospettive di riscatto creativo ai ragazzi di Scampia. In pochissimi anni sono approdati ad un’altissima professionalità, grazie anche ai maestri che hanno avuto, Emanuele Valenti soprattutto, regista anche di questo “Hamlet Travestie”. Uno spettacolo dal ritmo travolgente, che rimanda a Petito, Eduardo, alla classica sceneggiata, in un girotondo di situazioni irresistibili.
Da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella Con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Carmine Paternoster, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella Regia e spazio scenicoEmanuele Valenti Aiuto regia Gianni Vastarella Dramaturgi Marina Dammacco Disegno luci Giuseppe Di Lorenzo Collaborazione artistica Mirko Calemme Organizzazione Marina Dammacco Produzione 369gradi In collaborazione con Teatro Franco Parenti Con il sostegno di Olinda Armunia /Inequilibrio Festival Fuori Luogo/La Spezia   Punta Corsara rappresenta un caso unico e irripetibile nel panorama del teatro italiano: i suoi giovani attori vengono dai progetti nati per dare prospettive di riscatto creativo ai ragazzi di Scampia. In pochissimi anni sono approdati a una travolgente professionalità, grazie anche ai maestri che hanno avuto, Emanuele Valenti soprattutto, regista anche di questo “Hamlet Travestie”. A partire dalla suggestione dell’omonima riscrittura burlesque settecentesca di John Poole in cui la parodia ribadisce l’autorità dell’Originale, passando per “Don Fausto” di Antonio Petito, lì dove invece l’opera diventa vicenda matrice di altre vicende. Va in scena una famiglia napoletana contemporanea, i Barilotto, alle prese con vari problemi: il marito-padre morto, debiti da pagare a uno strozzino e un figlio che a causa del nome, Amleto, è convinto di essere il principe di Danimarca. Per guarirlo, i parenti danno ascolto a o’ Professore che li induce a riprodurre l’Amleto, nella speranza di causargli uno choc salutare. Ogni componente della famiglia è vincolato al legame con l’altro, in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto. Il tutto con un ritmo travolgente, che rimanda a Petito, Eduardo, alla “classica” sceneggiata, in un girotondo di situazioni irresistibili, che divertono in modo intelligente ogni tipo di pubblico. Uno spettacolo coloratissimo, che dietro la risata disegna scenari realissimi, parlando di abuso e di criminalità organizzata.