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DANCE IN VILLA

Gribaudi/Frigo/Bolfe/Maffesanti

DANCE IN VILLA

Gribaudi/Frigo/Bolfe/Maffesanti

25 Luglio 2014 | 21.00
Villa Da Porto,
Montorso
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Prezzo: € 10.00/8.00


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TAKEYA YOUNG /BALLROOM di Chiara Frigo NEWS ARCHITECTURES di Tiziana Bolfe FIRST DANCE di Silvia Gribaudi, Matteo Maffesanti e Davide Pachera
Nei saloni monumentali di Villa Da Porto, un denso progetto con protagoniste le tre danzautrici: Tiziana Bolfe, Chiara Frigo e Silvia Gribaudi (con Matteo Maffesanti e Davide Pachera) che presenteranno lavori scaturiti da residenze di ricerca e di creazione o in dialogo con le peculiarità del luogo. Tre diverse performance, nate da un denso progetto comune e da residenze di ricerca e creazione, con tre temi portanti: il rapporto con le “danze primordiali” di ragazzi e immigrati, le modalità di incontro da speed dating e il rapporto con l’architettura e l’arte. Prima Danza di Davide Pachera, Silvia Gribaudi, Matteo Maffesanti - Sostenuto e Promosso da First Dance Project- a Universal Human Right è un Progetto artistico di ricerca intergenerazionale ed interculturale attraverso l’arte della danza Creato e sviluppato a Montorso Vicentino, è una produzione del Comune di Montorso e Operaestate Festival 2014 di Bassano del Grappa. Videografo Matteo Maffesanti, socio/coreografa Silvia Gribaudi mentre suoni ed immagini sono di  Davide Pachera. Gli interpreti sono gli stessi abitanti di Montorso. Prima Danza è un progetto che ha come obbiettivo la creazione di un video/ ritratto di un territorio come Montorso Vicentino attraverso l’incontro di culture diverse unite dalla memoria della danza. Danza intesa come condivisione, tradizione, memoria e bisogno. Due i pezzi presentati da Chiara Frigo con la partecipazione dei giovani ballerini del Progetto Lift: “Takeya”, pezzo vincitore del primo concorso GD’A Veneto, qui reinterpretato e adattato per l’occasione; e “Ballroom”, lavoro nato dal progetto europeo “Act your age” di CSC Casa della Danza di Bassano, che trae ispirazione dal mondo delle milonghe e dal celebre film “Le bal” di Ettore Scola. Non è però una rievocazione malinconica, bensì una riflessione sullo spazio della Sala da Ballo e sul mondo dell’intrattenimento: la ricerca infatti è nata a Cipro con uno studio sul tip-tap ed è continuata a Maastricht con il ballo da sala, per poi lasciare apparentemente l’avanspettacolo e il ballo popolare per concentrarsi su diverse fenomenologie di incontro, tra cui quella recentissima dello speed dating. Sarà “News Architectures” invece la creazione più legata alla storia dell’arte. Tiziana Bolfe, con Lucy Briaschi e Vallina Meneghini Brugna, si concentrerà sugli spazi della Villa, mirabile esempio di architettura databile tra la seconda metà del XVII secolo e la prima metà del XVIII. Neoclassica come lo scultore cui la Bolfe dedica “Le coltri stanche”: un pezzo ispirato alle celebri “Tre grazie” realizzate dallo scultore Antonio Canova. Che cosa sappiamo di esse e cosa pensiamo di sapere di esse? Le coltri stanche sono le convinzioni che si sgretolano, lasciando divenire le cose ciò che sono.