PISCINA (niente acqua)
di Mark Ravenhill - Amor Vacui
PISCINA (niente acqua)
di Mark Ravenhill - Amor Vacui
01 Settembre 2016 | 21.00
Prezzo: 5.00
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Prima Nazionale / Coproduzione del festival
Questo testo di Mark Ravenhill, uno dei più importanti drammaturghi europei contemporanei, è un incontro tra dark comedy, teatro di narrazione e scrittura sperimentale. È la storia di un gruppo di quattro artisti mancati, una storia di invidia e di ipocrisia, raccontata in prima persona dagli attori al pubblico. Un’amara riflessione su quanto siamo disposti a “spettacolarizzare” le nostre vite.
La messa in scena di “piscina (niente acqua)” nasce dall’incontro tra il regista Lorenzo Maragoni e Mark Ravenhill, uno dei più importanti drammaturghi europei contemporanei, avvenuto alla Biennale College di Venezia del 2014 durante il workshop “Laughing on Ibsen”. In quell’occasione è nata l’idea di tradurre e mettere in scena per la prima volta questo testo, inedito in Italia ma molto rappresentato in tutta Europa. È la storia - raccontata in prima persona dagli attori/performer al pubblico - di una festa in “piscina (niente acqua)” svoltasi anni fa, quando i protagonisti erano giovani e artisti, e delle sue drammatiche, grottesche e ironiche conseguenze. Una storia di invidia e di ipocrisia, di occasioni mancate e di frustrazioni latenti. Loro, in scena, sono quattro (ex) artisti che hanno scoperto di avere meno talento di quanto pensassero; lei (assente) è quella di loro che ce l’ha fatta. I confini tra un personaggio e l’altro, e dei personaggi rispetto agli attori che li interpretano, sono fragili; la relazione con il pubblico è aperta e diretta. È possibile allora raccontare tutto, fino in fondo, di quello che è successo dal giorno di quella festa, dal giorno di quella piscina, non risparmiandosi nessuno dei dettagli di questa macabra storia sempre sul punto di finire in tragedia, sempre sul punto di diventare commedia. “piscina (niente acqua)” contamina dark comedy, teatro di narrazione e scrittura sperimentale, dando vita a un testo dai molti livelli, dalla affascinante portata metaforica e al tempo stesso immediato e concreto. Cosa siamo disposti a fare, per rendere la nostra vita un’opera d’arte?
di
Mark Ravenhill
traduzione
Luca Scarlini
regia
Lorenzo Maragoni
con
Marta Dalla Via
Silvio Barbiero
Eleonora Panizzo
Andrea Bellacicco
allestimento scenico
Alberto Nonnato
coproduzione
Operaestate Festival Veneto
realizzato con il sostegno di
Carichi Sospesi