Neruda è il nuovo gioiello di un regista fra i più interessanti del cinema contemporaneo, capace di sfogliare la storia senza banalizzazioni, con lucidità estrema. Siamo nel 1948 e la guerra fredda arriva anche in Cile. Pablo Neruda era già il poeta nazionale e anche un senatore comunista critico nei confronti del presidente Videla. Finchè questi incarica un improbabile ispettore (Gael Garcia Bernal), di arrestarlo. Il film è il racconto di questo inseguirsi di due persone che sempre di più scopriremo dipendenti una dall’altra, fino a sovrapporsi come le due anime di Neruda, quella politica e quella artistica. Larraín racconta la sua storia con straordinaria eleganza formale e un tono sospeso che conferisce al film atmosfere quasi favolistiche. Riuscendo così a creare un poeta immaginario, lontano anni luce dalla reale biografia, ma forse molto più fedele alla sua poesia. Insomma un viaggio complesso ma bellissimo in un gran bel film!