GOAT
Ballet Rambert
GOAT
Ballet Rambert
28 Luglio 2018 | 21.20
Prezzo: €20.00 intero/ €16.00 ridotto
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La compagnia Ballet Rambert torna a Bassano del Grappa con Goat, coreografia dell'astro nascente della danza Ben Duke nominata agli Olivier Award 2018 come “Miglior nuova produzione di Danza”.
PRIMA NAZIONALE
coreografia Ben Duke
scene Tom Rogers
lighting design Jackie Shemesh
musiche Feeling Good (Newley / Bricusse) Ain't Got No/I Got Life (MacDermott) My Way (François / Revaux / Anka) The Ballad of Hollis Brown (Dylan) Feelings (Albert / Gaste)
music director Yshani Perinpanayagam
video design Will Duke
choreographic assistant Winifred Burnet-Smith
danzatori
Luke Ahmet, Miguel Altunaga,
Joshua Barwick, Carolyn Bolton,
Simone Damberg Würtz,
Daniel Davidson,
Edit Domoszlai, Liam Francis,
Brenda Lee Grech, Juan Gil,
Sharia Johnson, Nancy Nerantzi,
Adam Park, Stephen Quildan,
Hannah Rudd, Pierre Tappon
direttori prove
Angela Towler
Winifred Burnet-Smith
musicisti
Nia Lynn (voce)
Yshani Perinpanayagam
(piano e direzione musicale)
Robert Millett (percussioni)
Andy Hamill (basso)
direttore tecnico Malcolm Glanville
direttore di palcoscenico Amy Steadman
tecnico del suono Francis Gardner,
Jamie Calvert
costumista Leila Ransley
Nominata agli Olivier Award 2018 come “Miglior nuova produzione di Danza”, Goat è una coreografia divertente e dark, che mette in scena il piacere e il dolore di essere attori di questo nostro mondo imperfetto. Coreografata dall’astro nascente della danza Ben Duke, è impreziosita dalla musica e dallo spirito di Nina Simone, con una selezione delle sue canzoni più amate, eseguite dal vivo da una formazione jazz e dalla cantante Nia Lynn. A proposito di Goat, il coreografo, Ben Duke, afferma: “Nel paese in cui sono cresciuto, la notte di capodanno era tradizione scrivere su un pezzetto di carta due cose brutte di cui ci si voleva sbarazzare: poteva trattarsi di una brutta esperienza o di una cattiva azione. I pezzi di carta venivano poi messi in una lattina legata alla coda di una capra, che veniva poi liberata nel deserto, o nel nostro caso, in un campo. La capra doveva sparire all’orizzonte, portando con sé i nostri peccati. Di solito, la capra iniziava a correre per cinque secondi, per poi fermarsi a brucare l’erba. A volte è successo che tornasse indietro verso di noi. Abbiamo creato questo spettacolo in un periodo in cui pensavamo che legare una lattina alla coda di una capra non fosse abbastanza, nonostante molte cose stessero andando per il verso sbagliato. Ho preso ispirazione dalle capacità e dalle storie di questi incredibili danzatori, da ore passate a guardare i video di Nina Simone su YouTube e da una versione quasi dimenticata de La Sagra della Primavera di Stravinsky”.
Yshani Perinpanayagam, autrice degli arrangiamenti musicali, aggiunge una nota sulla scelta della musica di Nina Simone: “La complessità della voce di Nina Simone va contro ogni tentativo di categorizzazione: il suo repertorio musicale spazia dalla musica jazz al teatro musicale, dal folk al pop. La vita di Nina Simone è stata turbolenta: ha dovuto superare la fine di un matrimonio violento, i pregiudizi razziali e i disturbi bipolari; ma la naturalezza senza vergogna con cui si presentava sul palco ha dato modo al pubblico di vedere la donna passionale, coraggiosa e combattiva che si celava dietro le sue canzoni. Gli arrangiamenti musicali di Goat aspirano a rappresentare la vera Nina Simone nel modo più fedele possibile. Alcuni arrangiamenti sono quasi trascrizioni degli originali”. Ballet Rambert è una delle compagnie di danza indipendenti più importanti al mondo, sinonimo di diversità e programmazione internazionale, sostenuta da generazioni di spettatori nel Regno Unito. Con un gruppo di danzatori tra i più vari al mondo, la compagnia continua a portare avanti il lavoro di conservazione del proprio repertorio, mentre dà alle nuove voci della danza contemporanea l’opportunità di realizzare le loro migliori performance. Con l’ambizione di diventare la compagnia di danza più emozionante al mondo, Rambert si impegna per offrire, sia al pubblico nazionale che internazionale, una danza che sia rilevante, accessibile, radicale, provocatoria, di ispirazione e di intrattenimento. Una danza che si distingue.