MISERICORDIA
Emma Dante
MISERICORDIA
Emma Dante
Accessibilità
Luogo alternativo
in caso di maltempo
Sala Da Ponte
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#AGGIORNAMENTO METEO
A causa del meteo instabile lo spettacolo viene allestito alla Sala Da Ponte
Compagnia Sud Costa Occidentale
scritto e diretto da Emma Dante
con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli
luci Cristian Zucaro
assistente di produzione Daniela Gusmano
produzione
Piccolo Teatro di Milano – Teatro
d’Europa, Teatro Biondo di Palermo,
Atto Unico / Compagnia Sud Costa
Occidentale, Carnezzeria
coordinamento e distribuzione
Aldo Miguel Grompone, Roma
Un potente inno alla vita in una favola contemporanea sulla fragilità delle donne e la loro sconfinata solitudine. «Unfabbrica d’amore», come la stessa autrice e regista palermitana l’ha definito. In scena, Anna, Nuzza e Bettina, tre donne che crescono, come se fosse loro, Arturo, figlio dell’amica Lucia, nato dalla relazione violenta con il falegname “Geppetto”. Tre donne unite infine nel più alto e puro atto d’amore: lasciar andare il figlio adottivo, unica gioia e ragione della loro vita, per assicurargli un futuro dignitoso. Un atto unico che smuove e commuove, un’ode intima alla donna e alla sua capacità generativa. Sono quadri sorprendenti, perché vi si rovescia di continuo, ma per salti, la prospettiva: dal paradosso d’una gioia di vivere nel degrado al tragico che da quel degrado, nel passato rievocato, è scaturito; e anche viceversa. Finché non si scopre, come avviene spesso nella Dante più recente, che al di là dei bisticci (anche) meschini e delle contrapposizioni, in questa parte emarginata del mondo, sussiste la misericordia. Una misericordia ‘materna’ (che riecheggia nel termine/titolo una preghiera) ha portato le tre apparenti donnette a prendersi cura del figlio difettato, prima ancora della nascita, d’una loro compagna, vittima delle violenze d’un disumano falegname (Geppetto). Lo spunto fiabesco – ormai componente sostanziale della produzione dantiana – è calato in una realtà anomala ma vera, dove solo pochi oggetti residuali, come le passioni scolpiti da colpi di luce, offrono all’immaginazione l’effetto della miseria e del deterioramento. (Anna Barsotti)