IN MEMORIAM - After the End
Sharon Fridman
IN MEMORIAM - After the End
Sharon Fridman
24 Luglio 2016 | 18.00
Prezzo: € 5,00 prenotazione obbligatoria
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Infine il Sacrario di Redipuglia, il più maestoso fra i sacrari e dove la guerra ha lasciato la sua impronta più pesante
Il Sacrario di Redipuglia è il più maestoso Sacrario italiano dedicato a i caduti della Grande Guerra: custodisce i resti di 100.187 soldati caduti nelle zone circostanti. E non poteva che concludersi qui la riedizione 2016 di “In Memoriam”. Qui la guerra ha lasciato la sua più pesante impronta su una generazione di uomini caduti in battaglia e di donne condannate al dolore. A loro danno voce e corpo i 300 coristi interpreti degli intensi canti di Bepi De Marzi e le 100 danzatrici simbolo delle donne aggrappate alla vita, Eroine dell’insensatezza di quei tempi bui.
Quasi tutti i sacrari italiani sorgono negli stessi luoghi ove si svolse il primo conflitto mondiale: un “teatro di guerra” che si trasfigura in “architettura del silenzio” carica di significati, che ancora connota e storicizza quel paesaggio, facendo di esso un luogo della memoria che oggi certamente si nutre e si propone a simbolo di una storia e di una memoria più sfaccettata e libera di indagare tutte le verità e le loro terribili conseguenze. Redipuglia, dallo sloveno “sredij polije” ovvero “terra di mezzo” ospita il più grande Sacrario Militare Italiano. Inaugurato nel 1938, custodisce le salme di 100.000 caduti della Grande Guerra. L’opera, realizzata su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, si colloca sulle pendici del Monte Sei Busi, cima aspramente contesa nella prima fase della Grande Guerra, e si presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba del Duca d’Aosta, Comandante della III Armata, cui fanno ala quelle dei suoi generali. Seguono disposte su ventidue gradoni le salme dei 39.857 caduti identificati. Nell’ultimo gradone, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.330 Caduti Ignoti. E non poteva che concludersi qui la riedizione 2016 di “In Memoriam”. Qui la guerra ha lasciato la sua più pesante impronta su una generazione di uomini caduti in battaglia e di donne condannate al dolore. A loro danno voce e corpo i 300 coristi interpreti degli intensi canti di Bepi De Marzi e le 100 danzatrici simbolo delle donne aggrappate alla vita, Eroine dell’insensatezza di quei tempi bui.
coreografia e direzione artistica
Sharon Fridman
coordinamento artistico
Mey-Ling Bisogno
coreografa assistente
Giovanna Garzotto
compositore Luis Miguel Cobo
direttore dei cori Maria Dal Bianco
assistente drammaturgo
Antonio Ramirez-Stabivo
con i danzatori di No Limita-C-Tions
con i gruppi corali
Coro Bassano , Coro Edelweiss di Bassano del Grappa, Coro Vecchio Ponte di Bassano del Grappa, Coro di Breganze, Coro ANA Cittadella, Coro Monte Castel di Crespano del Grappa, Coro Ezzelino , Coro ANA Marostica, Coro Improvviso di Rosà, Coro del Tesina di Sandrigo, Coro Montegrappa di San Zenone degli Ezzelini, Coro dell’Amicizia Alpina di Tezze sul Brenta
produzione
CSC/Casa della Danza di Bassano
In Memoriam - After the End from Compañía Sharon Fridman on Vimeo.
In Memoriam - after the end con il patrocinio di:
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