LUBOMYR MELNYK
Pockets of Light
LUBOMYR MELNYK
Pockets of Light
Accessibilità
Luogo alternativo
in caso di maltempo
Teatro Remondini
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*AGGIORNAMENTO*: lo spettacolo andrà in scena al Teatro al Castello "Tito Gobbi" anzichè al Chiostro del Museo Civico. In caso di maltempo sarà invece spostato al Teatro Remondini.
con Lubomyr Melnyk
e la partecipazione di Matthew Thomason pianoforte
Prima Nazionale - Coproduzione del Festival
Lubomyr Melnyk, musicista di origine ucraina, è uno dei più grandi pianisti del nostro tempo. Dagli anni '70 ha sviluppato un linguaggio pianistico totalmente nuovo, definito “continuous piano music”: onde di note velocissime che danno vita ad un flusso perpetuo e magico, ai confini tra percezione melodica e viaggio immaginativo. Basandosi sul principio di una corrente di suono costante e continua, senza interruzioni, crea pattern di note rapidi, complessi e virtuosi, che gli sono valsi anche il titolo di uno dei pianisti più veloci al mondo. Cominciò tutto a Parigi, negli anni ’70, quando accompagnava le lezioni di danza per la compagnia di Carolyn Carlson. Seguendo i danzatori della compagnia, iniziò a suonare un nuovo tipo di musica, spontanea e improvvisata, rispondendo non più alle rigide convenzioni classiche ma alla danza che vedeva svolgersi. Usando il pedale di risonanza per creare eco e riverbero, creando cascate di note a flusso libero in onde sonore ipnotiche. I critici hanno rilevato l’influenza di Ravi Shankar nella sua musica, insieme a quella di pionieri minimalisti come Steve Reich e Philip Glass. Lo stesso Melnyk cita il suo debito nei confronti del compositore americano Terry Riley che, dice, gli “ha aperto il mondo”. Aggiungendo che, ad un ascolto attento, la sua musica contiene anche i contorni cadenzati della musica popolare ucraina. La verità è che non esisteva niente come il lavoro di Melnyk: un pioniere musicale che ha sicuramente aperto una nuova strada.