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ALESSANDRO SCIARRONI

  • Sottotitolo: 300^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC Guadagnin dall'1 all'8 ottobre, Alessandro Sciarroni prosegue la sua ricerca
  • Data evento: 07-10-2023
  • Dove: CSC Piazzetta Guadagnin
  • Orario: sharing a porte chiuse
  • Tipologia: Danza

di Alessandro Sciarroni
con Raissa Avilés, Alessandro Bandini, Margherita D’Adamo, Nicola Fadda, Diego Finazzi, Lucia Limonta, Annapaola Trevenzuoli
casting, direzione musicale, training vocale Aurora Bauzà & Pere Jou
casting, consulenza drammaturgica, training fisico Elena Giannotti
styling Ettore Lombardi
disegno luci e cura tecnica Valeria Foti
cura, consiglio e sviluppo Lisa Gilardino

U. è una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. Per l’occasione l’artista mette assieme un nuovo gruppo di interpreti, con formazione ed esperienze vocali molto diversificate. In U. l’alternanza tra canti corali e silenzio dà corpo a una coreografia di voci: un inno di gioia, speranza e amore, una sfida (quasi) impossibile?

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts con alle spalle diversi anni di formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali rispetto ai tradizionali luoghi di fruizione e prevedono il coinvolgimento di professionisti provenienti da diverse discipline. Tra i vari riconoscimenti, gli viene assegnato nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la Danza.

Il suo lavoro parte da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso ad un impianto teatrale, e può utilizzare alcune tecniche e pratiche derivanti della danza, e da altre discipline come il circo e lo sport. Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti.
Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Centrale Fies, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, The Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia e il Museo MAXXI di Roma.
Alessandro Sciarroni è artista associato del CENTQUATRE-PARIS e della Triennale Milano Teatro 2022-2024. I suoi spettacoli sono prodotti da Marche Teatro in collaborazione con diversi coproduttori nazionali e internazionali, a seconda dei progetti. Alcuni dei sostenitori storici sono Centrale Fies, Comune di Bassano del Grappa – Centro per la Scena Contemporanea, Amat, la Biennale de la danse – Maison de la Danse de Lyon, La Biennale di Venezia, Mercat de les Flors – Graner (Barcelona), Fondation d’entreprise Hermès nell’ambito di New Settings e l’Associazione corpoceleste_C.C.00# della quale è direttore artistico.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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SIX MEMOS FOR THE NEXT MILLENNIUM

  • Sottotitolo: 298^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi dell'Urban Center dal 31 agosto al 2 settembre, Dan Kinzelman, Beatrice Miniaci, Ludovico Franco, Nicola Traversa e Nicolò Masetto proseguono la loro ricerca.
  • Data evento: 02-09-2023
  • Dove: Urban Center
  • Tipologia: Musica

SIX MEMOS FOR THE NEXT MILLENNIUM è la terza residenza artistica dell’associazione culturale vicentina Bacàn, quest'anno svolta in collaborazione con Operaestate Festival Veneto, che ha come tema “Lezioni americane” di Italo Calvino. Dal 18 al 20 luglio in una sala della Biblioteca Bertoliana, quattro musicisti under 35 hanno lavorato da mattina a sera a improvvisazioni ispirate al celebre saggio di Calvino. Beatrice Miniaci (flauto e ottavino), Nicola Traversa (chitarra e voce), Ludovico Franco (tromba e elettronica) e Nicolò Masetto (contrabbasso) sono stati infatti selezionati fra 40 candidati che avevano risposto al bando dell’associazione Bacàn, quest’anno dedicato a Calvino, a 100 anni dalla sua nascita. La residenza artistica 2023 porta il titolo Six Memos for the Next Millennium, titolo inglese del saggio “Lezioni americane” di Calvino, che diventa canovaccio, anomalo spartito, su cui i musicisti creeranno nuove musiche. Le sei lezioni americane del grande scrittore italiano - Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Coerenza – sono oggetto di approfondimento collettivo fino alla trasposizione in musica e alla produzione di sei improvvisazioni, sotto la direzione artistica e musicale del sassofonista, compositore e improvvisatore italoamericano Dan Kinzelman. Dopo la prima fase a Vicenza, il progetto ha una seconda tappa di residenza artistica a Bassano del Grappa.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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GIOVANNA GARZOTTO + VITTORIA CANEVA

  • Sottotitolo: 306^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 22 gennaio al 5 febbraio, Giovanna Garzotto e Vittoria Caneva iniziano la loro ricerca intitolata "Out of context"
  • Data evento: 02-02-2024
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Tipologia: Danza

Supporto drammaturgico di Greta Pieropan

Sostegno artistico di Base 9

 

Cos’è il contesto?
Come il contesto informa la nostra lettura, la nostra percezione e la nostra interpretazione di immagini iconografiche, di “capolavori” universalmente riconosciuti come tali?
E come leggiamo due corpi che si relazionano tra loro in contesti, spaziali, temporali, sociali diversi?
Esiste una chiave di lettura universale?
Esistono “questioni” non negoziabili, inequivocabilmente definite, indipendentemente dai contesti?
Queste sono le domande che muovono la prima fase di ricerca di Out of Context, il nuovo progetto di Giovanna Garzotto e Vittoria Caneva.

Giovanna Garzotto, danzatrice, insegnante, dance maker indipendente, si è formata alla London Contemporary Dance School. Ha collaborato come danzatrice e come assistente alla creazione con artisti quali Yasmeen Godder, Chiara Frigo, Itamar Serussi, Stian Danielsen, Sharon Fridman, Andrea Costanzo Martini, Ivan Perez, Beatrice Bresolin, Emma Critchley, Melanie Demers. È membro fondatore di Base 9, comunità artistica che crea progetti coreografici, partecipativi e laboratoriali e collabora da alcuni anni con Associazione Culturale Zebra. Dal 2013 è insegnante Dance Well - Movement Research for Parkinson’s. Nei suoi lavori ama abitare luoghi non convenzionali e favorisce progetti che entrano in dialogo con le comunità e che scaturiscono da processi di cooperazione e condivisione.

Vittoria Caneva è una danzatrice e coreografa italiana.
Dopo il diploma al Balletto di Roma, lavora come performer per Yasmeen Godder, Nora Chipaumire, Melanie Démers, Masako Matsushita, Kinkaleri, Pietro Marullo, Andrea Rampazzo, Beatrice Bresolin, Giorgia Lolli. Dal 2020 collabora con Masako Matsushita per il progetto di archiviazione Diary of a Move. È insegnante Dance Well - Movement Research for Parkinson’s, presso le sedi di Bassano del Grappa, Schio, Roma.
Come freelance attiva nei festival e nei centri di residenza italiani ed europei, coltiva il suo interesse per pratiche fisiche e coreografiche che sfidano i temi della sostenibilità, dell’inclusività e dell’empatia.
È membro fondatore di Base 9, comunità artistica che crea progetti coreografici, partecipativi e laboratoriali. Collabora da alcuni anni con Associazione Culturale Zebra. Con Lucciole-L’arte del dubbio è stata finalista per DNAppunti coreografici 2022, nell'ambito di Romaeuropa Festival.

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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ILENIA ROMANO (ResiDance)

  • Accessibilità: Si
  • Sottotitolo: 307^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 5 al 19 febbraio, Ilenia Romano prosegue la propria ricerca intitolata "My ever changing string"
  • Data evento: 16-02-2024
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Tipologia: Danza

concept e danza Ilenia Romano
musica Stefano Scodanibbio, Voyage that never ends [I Voyage started, II Voyage interrupted, III Voyage continued, IV Voyage resumed]
produzione PinDoc
con il sostegno di Teatro del Carro/Residenza Artistica MigraMentiBadolato, Centro Nazionale di Produzione Virgilio Sieni, CSC-centro per la Scena Contemporanea/Bassano OperaEstate Festival Veneto, IntercettAzioni/CLAPS Circuito Lombardia, Centro di Residenza della Toscana (Armunia- CapoTrave/Kilowatt) 
parte di ResiDance azione del Network Anticorpi XL
foto A. Ficai


“Una corda di contrabbasso ha una vita propria? Si scorda, tende, si contorce, vibra... Trova la sua personale accordatura e procede per escursioni termiche, muta con l’arido e con l’umidità. I suoi moti interiori la sfregano, la percuotono, la pizzicano. E intanto, i suoi umori producono timbri dentro una rete di movimenti estemporanei.”

My ever changing string è un lavoro di sperimentazione sul rapporto di assonanza- dissonanza-risonanza tra movimento e partitura musicale composta da quattro parti. Il suono di un unico ‘strumento corpo’ intesse un dialogo estemporaneo col suono del contrabbasso di Stefano Scodanibbio in Voyage that never ends. La trasformazione del corpo in movimento si fa scultura cangiante e (ri)sonante nel tempo e nello spazio, declinando ‘suono visibile’ in relazione al ‘suono udibile’ della musica. Tra le maglie di questo legame vengono così indagate le molteplici possibilità formali, di senso, d’immaginario, all’interno di una struttura coreografica definita nel macro che viene ogni volta rivissuta e ricreata nel micro (similarmente alla natura processuale della composizione musicale).
Le modificazioni di stato del corpo (indotto e/o dedotto dalla declinazione di diverse ‘qualità-textures’), in costante rapporto coi diversi parametri sonoro-cinetici, determinano cambiamenti a livello energetico, temporale, dinamico, percettivo e creano insieme alla musica una sorta di narrazione astratta fortemente evocativa. 

CENTRO PER LA SCENA CONTEMPORANEA, Residenze

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ROBERTA RACIS

  • Sottotitolo: 308^ residenza artistica
  • Summary: In residenza artistica negli spazi del CSC San Bonaventura dal 29 febbraio al 7 marzo, Roberta Racis, Samuele Cestola, Martina Badiluzzi e Dea Merlini proseguono la loro ricerca intitolata "Atto Bianco"
  • Data evento: 06-03-2024
  • Dove: CSC San Bonaventura
  • Tipologia: Danza

progetto, coreografia, danza: Roberta Racis
suono e musiche eseguite dal vivo: Samuele Cestola
collaborazione drammaturgica: Dea Merlini, Martina Badiluzzi
luci: Giulia Pastore
direzione tecnica: Mattia Bagnoli
set, scenografia: Cmf Scenografie
costume: Rebecca Ihle
foto e video: Luca del Pia
produzione generale: Pietro Monteverdi
promozione, cura: Jean-François Mathieu
produzione: Oscenica
in coproduzione con: Fabbrica Europa
con il sostegno di: Primavera dei Teatri, Inteatro Polverigi, Fondazione Armunia, Fondazione Politeama - Città di Catanzaro

Con Atto Bianco, Roberta Racis apre una nuova fase della propria ricerca artistica e inaugura una trilogia dedicata al tema delle radici e dell’eredità famigliare. Dopo questo primo lavoro incentrato sulla figura materna, il progetto proseguirà con Torrada, dedicato alla sua cultura d’origine sarda, e infine con Uccidere i padri, in cui l’artista affronterà la questione della paternità, artistica e famigliare; un capitolo conclusivo che, strutturato come una lettera, dialogherà con Le Sacre di Igor Stravinsky attraverso una rilettura percussiva.

Il bianco, dominante sin dal titolo della creazione, è un colore dalla storia particolare ed evoca una serie di rifrazioni concettuali cui l’ autrice ha attinto per la composizione di questo lavoro in cui danza, voce e canto strutturano sinergicamente l’azione. Roberta Racis compone un omaggio al materno che è anche uno studio sull’atto bianco del balletto romantico. La scena cosparsa di foglie è richiamo a una natura che è sia amica del corpo, sia residuo di un mondo (o qualcosa, o qualcuno) che non è più. L’atto bianco è generalmente il secondo atto di spettacoli il cui libretto narra vicende a cavallo tra il mondo dei vivi e una dimensione ultraterrena. Si tratta di atti in cui, dopo la morte di un personaggio, solitamente femminile, l’aldilà si manifesta. Un mondo, bianco e magico, che uniforma spazio e tempo. Il corpo di ballo, in tutù bianco, staglia virtuosismi in formazioni geometriche mentre le soliste danzano intrecci di passi a sottolineare la superiorità “fatale” di quegli stessi corpi. Precursore di un’oggettivazione dei corpi, l’atto bianco si predispone, oggi, a un’indagine come quella di Roberta Racis che riflette sul femminile facendo deflagrare l’approfondimento personale sulla fragilità e sul lutto in una serie più ampia di possibilità.

Gaia Clotilde Chernetich

Roberta Racis è una danzatrice e coreografa basata a Roma. Inizia la propria carriera come interprete. Ha lavorato in Italia, Portogallo, Belgio e Francia danzando per CPBC (Companhia Portuguesa de Bailado Contemporaneo) sotto la direzione di Vasco Wallenkamp e per la compagnia italiana Balletto di Roma. Ha collaborato con vari artisti tra cui Alessandro Sciarroni, Chris Haring (Liquid Loft), Itamar Serussi Sahar, Paolo Mangiola, Francesca Pennini e molti altri. Dal 2018 ad oggi ha sviluppato la propria ricerca coreografica come artista ospite di numerosi progetti europei ed internazionali( Performing Gender, D&D Dance and Dramaturgy, Crisol Creative Processes) Con il Collettivo Mine è coreografa, performer e co-fondatrice insieme a Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Saverio Cavaliere e Silvia Sisto. Nel 2023 è coreografa ospite per l’ Attakkalari Dance Company e docente presso l’Attakalari Centre for Movement Arts di Bangalore in India.

Samuele Cestola, è un polistrumentista, sound designer e performer. Dopo essersi trasferito a Roma nel 2009 per approfondire gli studi di arte drammatica, integra la sua formazione di bassista con la composizione di drammaturgia musicale. Attualmente, crea atmosfere sonore che si fondono con gli ambienti quotidiani, esplorando il ruolo della musica come "performer" o addirittura come voce aggiunta nella pièce teatrale. Nel 2015, vince il Roma Fringe Festival con il live set "FAK FEK FIK le tre giovani, Trilogia Werner Schwab (Dante Antonelli). Prosegue gli studi di sound design con Franco Visioli, debuttando alla Biennale di Venezia con il progetto vincitore del bando registi under 30 "The making of Anastasia" di Martina Badiluzzi.

Martina Badiluzzi è regista, autrice e interprete. Vince il bando “Registi Under30” della Biennale di Venezia per la direzione di Antonio Latella con lo spettacolo “The making of Anastasia”. È attrice in “Nous aurons encore l’occasion de danser ensemble” spettacolo della compagnia Deflorian/Tagliarini. Scrive e dirige “Rumori” un progetto musicale per RomaEuropa Festival 2020 e “Silenzio” opera contemporanea, suo il libretto originale su musica della compositrice Anna Sowa, per la Fondazione Haydn di Bolzano. Nel 2022 debutta “Penelope” spettacolo co-prodotto da Roma Europa Festival che ha ricevuto la candidatura Ubu alla miglior attrice Under35 per Federica Carruba Toscano. Dirige Barbara Chichiarelli in “Cattiva sensibilità" monologo dedicato al romanzo “Jane Eyre”.

Dea Merlini è una ricercatrice, traduttrice e lavoratrice dell’editoria. Ha studiato Lettere presso la Scuola Normale di Pisa e nel 2022 ha conseguito un dottorato in Studi Postcoloniali presso l’Università di Coimbra (Portogallo). Durante questo soggiorno, ha collaborato anche al progetto Universidade das Quebradas, pensato per connettere il mondo universitario alla produzione culturale in contesti di periferia urbana. Ha scritto articoli accademici per periodici nazionali e internazionali e collaborato con recensioni di libri alle riviste culturali Marvin, DinamoPress e Jacobin Italia. Al momento è social media manager della casa editrice Atmosphere.

 

attobianco

 

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