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LA GENTILEZZA E L'ORO

  • Sottotitolo: Slowmachine
  • Summary: La ceramica diventa metafora delle esperienze personali, la pratica teatrale un’invasione gentile trasforma i luoghi della conservazione dell’antica arte praticata a Nove, città della ceramica.
  • Data evento: 12-09-2021
  • Dove: Museo della Ceramica
  • Prezzo: € 10 (prenotazione obbligatoria)
  • Orario: 11.00 e 16.30

Prima Nazionale
coproduzione Operaestate Festival Veneto

un progetto di Rajeev Badhan
con la partecipazione di
Elena Strada e Ken Gotanda

con il prezioso contributo di Walter Piagato e il gruppo del cineforum di Nove “IDEA”
e la collaborazione del Museo Civico
della Ceramica "G. De Fabris
coproduzione SlowMachine, Operaestate Festival

La creazione è parte del progetto “Comunità/Cultura/Patrimonio per il contrasto alla povertà culturale” sostenuto da Fondazione Cariverona

Nella gentilezza del gesto d’incontro con una comunità, SlowMachine interpreta i temi della cura e del rinnovamento facendosi ispirare dall’antica tecnica giapponese del Kintsugi, “riparare con l’oro” che trasforma la ceramica spezzata e senza più utilità, in un oggetto prezioso. Così come questa antica tecnica, il percorso teatrale riflette sul valore simbolico della rinascita, della volontà di non nascondere il danno, il trauma, cicatrici e ferite, per renderle preziose e uniche. La ceramica diventa metafora delle esperienze personali, la pratica teatrale un’invasione gentile trasforma i luoghi della conservazione dell’antica arte praticata a Nove, città della ceramica.
Anche in questo caso, quindi, la collaborazione con la comunità locale diventa imprescindibile: per la comprensione di tutte le sfumature dell’arte della ceramica, per l’indagine della tradizione e dell’immaginario che porta con sé, per l’ideazione di un futuro in cui la fragilità diventi sinonimo di forza e bellezza.
Materiali d’archivio realizzati dalla comunità, testi di cronaca della lotta operaia nel paese della ceramica raccolte da una giornalista bellunese nel 1971 e un vecchio amico giapponese sono alcuni degli elementi che conducono in una riflessione personale e collettiva sulla ciclicità del costruire, rompere e riparare.
SlowMachine nasce nel 2012 come progetto artistico d’indagine sulla contaminazione delle arti, con l’esigenza di creare un polo che racchiudesse in sé l’ideazione, la realizzazione e l’interazione di lavori teatrali e video.a.

OPERAESTATE FESTIVAL, Teatro

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COM'È DURO CALLE

  • Accessibilità: No
  • Sottotitolo: Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia
  • Data evento: 05-09-2021
  • Dove: Centro storico
  • Prezzo: € 10 (prenotazione obbligatoria)
  • Orario: 18.00
  • Tipologia: Teatro, Musica
  • Acquista Biglietto: Acquista Biglietto

a cura di Paolo Valerio
con Serena Costalunga, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos
al violino Snezana Acimovic
e con la partecipazione del professor Fabio Romanini
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia


Per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, il centro storico di Feltre offrirà speciale ambientazione per gli immortali versi dell’opera dantesca, ed in particolare quelli dedicati al tema dell’esilio. La città medievale, citata nel Canto IX del Paradiso, accoglierà in un itinerario di speciale suggestione gli attori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che si sposteranno dal castello alle salite delle mura, ai resti romani, all’antico Teatro de la Sena. Questo il modo scelto dal direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Paolo Valerio, per individuare nel teatro uno dei luoghi della rinascita, quando da questo inferno si potrà uscire a rivedere le stelle. Ma non è dall’Inferno che questo spettacolo trae ispirazione, bensì dal discorso di Cacciaguida nel XVII canto del Paradiso: Com’è duro calle, infatti, è parte della frase con cui il prestigioso antenato predice a Dante il futuro esilio, attraverso la metafora del pane altrui che “sa di sale” e della difficoltà di spostarsi di luogo in luogo alla ricerca di rifugio e protezione. Un passo importante dell’opera dantesca, in cui il poeta dimostra ancora una volta il proprio fortissimo impegno politico, ma colorato anche dal timore per un’opera sgradita ai potenti: un timore infondato, secondo Cacciaguida, che ribadisce l’importanza dell’opera e la speranza di ravvedimento per un’umanità in profonda crisi. Lo spettacolo trasporta così lo spettatore nell’epoca di Dante, anche grazie alla straordinaria ambientazione, per un viaggio oltre il tempo, attraverso la poesia e la magia del teatro.

Teatro

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HUMANAE GENTI

  • Accessibilità: No
  • Sottotitolo: ATS Teatri di Comunità
  • Data evento: 24-09-2021
  • Dove: Teatro Politeama
  • Prezzo: Intero 10€ / Ridotto 8€ (prenotazione obbligatoria) info: associazioneteatris@gmail.com tel. 327 5820846
  • Orario: 20.30
  • Info: associazioneteatris@gmail.com
  • Tipologia: Teatro, Musica

elaborazione drammaturgica e regia
Maurizio Panici

una produzione
ATS Teatro di Comunità,
Argot Produzioni, La Piccionaia,
Associazione Teatris

Un viaggio attraverso i canti della Divina Commedia, che si fa metafora del viaggio che l’umanità ha compiuto in questo periodo di pandemia, nell’isolamento forzato e negli abbracci negati, nei desideri inespressi e nella volontà di uscirne migliori. Proprio da questo punto di vista, la Commedia è lo specchio perfetto per raccontare il presente: la foresta è stata un labirinto emotivo con cui si sono duramente fatti i conti. Ciascuno ritrovatosi di fronte a se stesso, con le proprie paure, le proprie fragilità ma anche a confronto con il naturale bisogno di tenerezza, con la disperata esigenza di avere relazioni. In questo contesto di difficoltà e isolamento, proprio come il poeta, le persone si sono inventate mondi, e non solo: hanno trovato nuovi modi per restare connessi, hanno cantato insieme per farsi forza. E attraverso questo viaggio non semplice, hanno scoperto mondi nuovi (tutte le opportunità offerte dalla tecnologia, la connessione permanente) e allo stesso tempo si sono scoperte più insicure, più fragili. Fortunatamente, in questo lungo viaggio dantesco, è proprio attraverso le parole della Commedia che si può ritrovare il filo e la ragione di questo esistere, perché è forte il desiderio di tornare “a riveder le stelle”. Un viaggio in un prologo (dedicato ai “tempi del Covid”) e tre quadri, ciascuno dedicato a un episodio significativo della Commedia: con brani dal Canto V dell’Inferno (il canto di Paolo e Francesca), dal XXVI dell’Inferno (con il famoso discorso di Ulisse), e dal XIII del Purgatorio (dove sono puniti gli invidiosi).

Teatro

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HUMANAE GENTI

  • Accessibilità: No
  • Sottotitolo: ATS Teatri di Comunità
  • Data evento: 25-09-2021
  • Dove: Teatro Politeama
  • Prezzo: Intero 10€ / Ridotto 8€ (prenotazione obbligatoria)info: associazioneteatris@gmail.com tel. 327 5820846
  • Orario: 20.30
  • Info: associazioneteatris@gmail.com
  • Tipologia: Teatro, Musica

elaborazione drammaturgica e regia Maurizio Panici

Un viaggio attraverso i canti della Divina Commedia che si fa metafora del viaggio che abbiamo compiuto durante la pandemia, nell’isolamento forzato e negli abbracci negati, nei desideri inespressi e nella volontà di uscirne migliori. Una discesa nel profondo diognuno di noi, fatta in solitudine ma con l’estremo bisogno di incontrarsi di nuovo e di abbracciarci in un rito condiviso che da sempre mette la relazione tra Humanae Genti al centro. I versi del sommo poeta ci accompagneranno tra sussuri e grida, mentre le immagini daranno al nostro “immaginario” quel nutrimento indispensabile per crescere come uomini e come Comunità.

Teatro

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HUMANAE GENTI

  • Accessibilità: No
  • Sottotitolo: ATS Teatri di Comunità
  • Data evento: 26-09-2021
  • Dove: Teatro Politeama
  • Prezzo: Intero 10€ / Ridotto 8€ (prenotazione obbligatoria)info: associazioneteatris@gmail.com tel. 327 5820846
  • Orario: 20.30
  • Info: associazioneteatris@gmail.com
  • Tipologia: Teatro, Musica

elaborazione drammaturgica e regia Maurizio Panici

Un viaggio attraverso i canti della Divina Commedia che si fa metafora del viaggio che abbiamo compiuto durante la pandemia, nell’isolamento forzato e negli abbracci negati, nei desideri inespressi e nella volontà di uscirne migliori. Una discesa nel profondo diognuno di noi, fatta in solitudine ma con l’estremo bisogno di incontrarsi di nuovo e di abbracciarci in un rito condiviso che da sempre mette la relazione tra Humanae Genti al centro. I versi del sommo poeta ci accompagneranno tra sussuri e grida, mentre le immagini daranno al nostro “immaginario” quel nutrimento indispensabile per crescere come uomini e come Comunità.

Teatro

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