ANTONIO REZZA / FLAVIA MASTRELLA
Hybris
ANTONIO REZZA / FLAVIA MASTRELLA
Hybris
Accessibilità
Luogo alternativo
in caso di maltempo
Teatro Remondini
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* AGGIORNAMENTO * Lo spettacolo "Hybris" di Rezzamastrella del 21 luglio alle ore 21.20 andrà in scena al Teatro Remondini a causa del previsto maltempo.
di Flavia Mastrella, Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista
Manolo Muoio
Chiara Perrini
Enzo Di Norscia
Antonella Rizzo
Daniele Cavaioli
e con la partecipazione straordinaria di Maria Grazia Sughi
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat Flavia Mastrella
assistente alla creazione
Massimo Camilli
luci e tecnica Daria Grispino
macchinista Andrea Zanarini
produzione RezzaMastrella, La Fabbrica dell’Attore–Teatro Vascello, Teatro di Sardegna
coproduzione Spoleto, Festival dei Due Mondi
Prima Nazionale
Coproduzione del Festival
La nuova, dirompente creazione di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, massimi esponenti del teatro di ricerca italiano, artisti unici «per folle e lucida genialità» come recita la motivazione del Leone d’Oro alla Carriera ricevuto nel 2018. Con la consueta travolgente energia, Hybris interroga l’antico rapporto natura/cultura in uno spettacolo in cui ognuno perde l’orientamento, in cui l’uomo fa il verso alla belva che lui stesso rappresenta.
La potente comicità di Rezza e Mastrella, costruisce mondi attraverso l’immagine di una porta che si apre sul nulla, tra cascate di parole e deliri matematici, per una serata all’insegna del più sfrontato teatro contemporaneo. La porta in scena ha perso la stanza e il suo significato, apre sul nulla e chiude sul nulla. Le gabbie naturali imposte dal mondo legiferano della nascita, della crescita e della cultura, ma la morte è come al solito insabbiata; la porta attraversata dal corpo si trasforma in un portale sul vuoto. Apre la porta sulle altrui incertezze, sull’ambiguità, sull’insicurezza dell’essere e la meschinità dello stare. Chi bussa sta dentro, chi bussa cerca disperatamente che qualcuno da fuori chieda “chi è?”. Bussiamo troppo spesso da fuori per tutelare le poche persone che vivono all’interno di piccoli centri di potere chiusi a chiave. Fuori ci sono tutti, l’esterno è proprietà riservata, condominio esistenziale, casa aperta: che senso ha accogliere il diverso quando ogni notte ci barrichiamo dichiarando l’invalicabilità della nostra dimora?