MARCO PAOLINI
Bestiario idrico
MARCO PAOLINI
Bestiario idrico
Accessibilità
Luogo alternativo
in caso di maltempo
Teatro Remondini
Condividi questo evento
di Marco Paolini scritto con Giulio Boccaletti
con Marco Paolini
(cast in via di definizione)
coproduzione Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
Anteprima Nazionale
Tutti viviamo in riva al mare, questa la sintesi della lezione che la Natura ci insegna. Di questo si occupa la Fabbrica del Mondo e da questa sintesi nasce l’idea di realizzare un bestiario idrico.
Immaginare ciò che non balza subito all’occhio, raccogliere testimoni e storie, parole poetiche e canzoni, costruire un filo emotivo di appartenenza, di comunità che idealmente leghi insieme l’acqua e la terra, che con sapienza e mestiere sono state modificate per l’uso agricolo prima e industriale poi, e oggi devono essere ripensate con lungimiranza per prevenire una grave crisi della risorsa acqua.
In Veneto, sulla mappa, i fiumi scorrono da ovest verso est come se fossero stati pettinati sulla nuca dell'Adriatico o come se vi fossero piantati. Ma la mappa racconta un lavorio di mani che nel tempo hanno mutato il corso di quei fiumi.
Questo è un racconto su generazioni di tagli e pettinature che dalla montagna al mare hanno dato forma alla terra governando l'acqua e su come quest'opera, questa azione, ci riguardi.
Non spetta agli artisti e agli scienziati decidere come agire, spetta alla politica, ma agli artisti e agli scienziati tocca il compito di rendere fertile il terreno per la semina delle decisioni. Creare cittadini curiosi e attenti è presupposto sociale oltre che culturale.
Questo racconto si inserisce nel progetto Atlante delle Rive dedicato alle acque, che Marco Paolini ha ideato per La Fabbrica del Mondo. Vi si parla di fiumi e bestie d'ogni genere, vi si narrano storie di vita biologica e sociale legate all’acqua. Un invito a immaginare il fiume come un albero nel suo insieme. Rii, rogge, canali, tagli, gore, fossi e fossati… migliaia di corsi d’acqua alimentano e regolamentano i fiumi maestri formando le radici dell’albero-fiume le cui rive sono abitate da essere viventi, in una stretta relazione tra acque e terre.