Operaestate 2018_ dei conflitti e delle civiltà
“Dei conflitti e delle civiltà”
L’edizione 2018 avrà un filo conduttore tematico che legherà simbolicamente tutti i suoi appuntamenti sia a Bassano che nelle molte “città palcoscenico” . Una connessione che deriva dalle due ricorrenze che distinguono il 2018: è l’anno europeo del patrimonio ed è l’anno che chiude il centenario del primo conflitto mondiale. Per questo secondo anniversario, nell’ultimo triennio Operaestate ha indagato i fatti di 100 anni fa con la commissione di creazioni originali e con progetti di ospitalità ambientati nei luoghi di cui il territorio coinvolto dal festival è disseminato: in totale 19 produzioni per 24 recite di spettacolo dal vivo e molte serate di cinema.
Il 2018 dunque, ultimo anno del centenario, vedrà l’assunzione, come tema generale dei percorsi principali del festival, quello del “conflitto” nelle sue più diverse declinazioni: dei conflitti contemporanei, dei conflitti sociali, dei conflitti intergenerazionali, dei conflitti di civiltà. Un modo per ricordare e chiudere l’anniversario di un conflitto che ha lasciato tante memorie nel territorio che coincide del tutto con quello del festival.
Il tutto e ancora una volta in connessione con il tema del patrimonio (inteso come valore di civiltà ) sia materiale che immateriale, da sempre e strettamente connaturato al festival e alla sua evoluzione: - il festival ambientato, il festival che genera recupero e riuso di patrimonio, il festival in relazione con i musei e le istituzioni della cultura, il festival che valorizza spazi e paesaggi, riscoprendoli attraverso le arti dello spettacolo, assumendoli come protagonisti anche di eventi esclusivi e site specific.
Abbiamo pensato quindi ad una doppia inaugurazione per riprendere i temi del festival: l’11 luglio con una vera e propria festa, una parata spettacolare che attraverserà il centro storico della città, riempiendolo di affascinati e spettacolari creature marine, declinando il tema nel senso di “Civiltà ecologica”, di conoscenza, conservazione, cura, con uno spettacolo che racconta in modo fantastico il mondo dell’acqua e delle sue creature. E’ ABYSSES, una via lattea di meduse, stelle scintillanti, un maestoso Hippocampus che porta con orgoglio il carro di Oceano, e pesci come stelle, ancora più smisurati, che prendono vita grazie ad audaci burattinai. Protagonista la Compagnia francese REMUE MÉNAGE che da oltre 15 anni crea mondi onirici luminosi e in movimento associando diverse arti: danza, musica, circo, teatro di maschere e di burattini.
La seconda inaugurazione è con l’opera, ambientata in Villa Ca’Erizzo Luca, dove il 14 luglio andrà in scena un’opera simbolica per i due temi del festival: IL COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA di Giorgio Battistelli da Monteverdi, un concentrato di quei temi fondanti, narrati da Tasso e poi da Monteverdi e infine da Battistelli. Ambientato lungo il Brenta, in un luogo simbolo della civiltà della villa perché ne contiene tutti i segni: dal suo sviluppo nel XV secolo al suo declino nel XVII e ora, grazie al proprietari-mecenati, recuperato agli antichi fasti e aperta in occasione di manifestazioni culturali. La direzione musicale è affidata a Marco Angius, direttore di riferimento per il repertorio contemporaneo e attualmente direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
L’edizione 2018 avrà un filo conduttore tematico che legherà simbolicamente tutti i suoi appuntamenti sia a Bassano che nelle molte “città palcoscenico” . Una connessione che deriva dalle due ricorrenze che distinguono il 2018: è l’anno europeo del patrimonio ed è l’anno che chiude il centenario del primo conflitto mondiale. Per questo secondo anniversario, nell’ultimo triennio Operaestate ha indagato i fatti di 100 anni fa con la commissione di creazioni originali e con progetti di ospitalità ambientati nei luoghi di cui il territorio coinvolto dal festival è disseminato: in totale 19 produzioni per 24 recite di spettacolo dal vivo e molte serate di cinema.
Il 2018 dunque, ultimo anno del centenario, vedrà l’assunzione, come tema generale dei percorsi principali del festival, quello del “conflitto” nelle sue più diverse declinazioni: dei conflitti contemporanei, dei conflitti sociali, dei conflitti intergenerazionali, dei conflitti di civiltà. Un modo per ricordare e chiudere l’anniversario di un conflitto che ha lasciato tante memorie nel territorio che coincide del tutto con quello del festival.
Il tutto e ancora una volta in connessione con il tema del patrimonio (inteso come valore di civiltà ) sia materiale che immateriale, da sempre e strettamente connaturato al festival e alla sua evoluzione: - il festival ambientato, il festival che genera recupero e riuso di patrimonio, il festival in relazione con i musei e le istituzioni della cultura, il festival che valorizza spazi e paesaggi, riscoprendoli attraverso le arti dello spettacolo, assumendoli come protagonisti anche di eventi esclusivi e site specific.
Abbiamo pensato quindi ad una doppia inaugurazione per riprendere i temi del festival: l’11 luglio con una vera e propria festa, una parata spettacolare che attraverserà il centro storico della città, riempiendolo di affascinati e spettacolari creature marine, declinando il tema nel senso di “Civiltà ecologica”, di conoscenza, conservazione, cura, con uno spettacolo che racconta in modo fantastico il mondo dell’acqua e delle sue creature. E’ ABYSSES, una via lattea di meduse, stelle scintillanti, un maestoso Hippocampus che porta con orgoglio il carro di Oceano, e pesci come stelle, ancora più smisurati, che prendono vita grazie ad audaci burattinai. Protagonista la Compagnia francese REMUE MÉNAGE che da oltre 15 anni crea mondi onirici luminosi e in movimento associando diverse arti: danza, musica, circo, teatro di maschere e di burattini.
La seconda inaugurazione è con l’opera, ambientata in Villa Ca’Erizzo Luca, dove il 14 luglio andrà in scena un’opera simbolica per i due temi del festival: IL COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA di Giorgio Battistelli da Monteverdi, un concentrato di quei temi fondanti, narrati da Tasso e poi da Monteverdi e infine da Battistelli. Ambientato lungo il Brenta, in un luogo simbolo della civiltà della villa perché ne contiene tutti i segni: dal suo sviluppo nel XV secolo al suo declino nel XVII e ora, grazie al proprietari-mecenati, recuperato agli antichi fasti e aperta in occasione di manifestazioni culturali. La direzione musicale è affidata a Marco Angius, direttore di riferimento per il repertorio contemporaneo e attualmente direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
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