RIGOLETTO di Giuseppe Verdi
Orchestra di Padova e del Veneto
RIGOLETTO di Giuseppe Verdi
Orchestra di Padova e del Veneto
08 Novembre 2013 | 20.30
Prezzo: Platea €35-€31/ Gradinata centrale €28-€26/ Laterale 1 settore €23-€21/ Laterale 2 settore €18-€16
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Doveroso omaggio all’anniversario verdiano e al primo centenario della nascita di Tito Gobbi, il Rigoletto ideato da Stefano Poda, annuncia un allestimento di grande potenza evocativa, arricchito di particolare suggestioni caravaggesche.
Doveroso omaggio all’anniversario verdiano e al primo centenario della nascita di Tito Gobbi, che fu acclamatissimo interprete nel ruolo del titolo. Il Rigoletto ideato da Stefano Poda, annuncia un allestimento di grande potenza suggestiva. Uno stile inconfondibile e visionario per esaltare una fra le opere
più rappresentate di Verdi e del teatro lirico di tutti i tempi. Nel tratteggiare figure di eccezionale rilievo drammatico, tra efficace penetrazione psicologica e straordinaria effusione lirica, Rigoletto continua ad imporsi punteggiato dalle più celebri arie e straordinarie invettive come “Cortigiani il razza dannata”.
La genesi e la gestazione di Rigoletto furono alquanto travagliate; Verdi si imbatté nel dramma “Le Roi s’amuse” di Victor Hugo e ne ricevette una profonda impressione. A quel tempo, siamo nel 1850, il Maestro era impegnato nella composizione di “Luisa Miller” per il Teatro San Carlo di
Napoli e, all’impresario napoletano, Verdi inviò una missiva recante un’entusiastica descrizione dell’opera che non venne però presa in considerazione. Ma Verdi era ben determinato e, nell’aprile del 1850, sottopose il soggetto a Francesco Maria Piave per un’opera da rappresentare alla Fenice. “Il soggetto è grande, immenso ed avvi un carattere che è una delle più grandi creazioni che vanti il teatro di tutti i paesi e di tutte le epoche...”. Probabilmente librettisti e impresari intravvedevano le difficoltà di un’opera che metteva in scena personaggi e situazioni a dir poco a tinte forti, come un deforme che nutre propositi di vendetta nei confronti di un sovrano dissoluto e
una vicenda centrale di rapimento e seduzione di una vergine. Una tematica troppo ardita per la censura dell’epoca, fosse essa borbonica, pontificia o asburgica. Ad un certo punto Francesco Maria Piave dovette però convincersi che tale era la stima goduta da Verdi negli ambienti veneziani che, alla fine, una qualche soluzione non sgradita agli Asburgo la si sarebbe potuta trovare. Fu sufficiente spostare il testo di Hugo dalla Francia di Francesco I ad un Ducato
indipendente e declassare il rango di nobiltà del lascivo signore da sovrano a duca. Così il re Francesco I divenne Duca di Mantova, Blanche, la figlia del protagonista venne ribattezzata Gilda, il sicario Saltabadil si trasformò in Sparafucile e la sua non irreprensibile sorella Maugelonne prese il nome di Maddalena; le metriche onomastiche erano salve e la vicenda non veniva, in fondo, di molto compromessa. Anche una volta andata in scena con le richieste modifiche, Rigoletto non raccolse consensi unanimi dei critici e delle autorità, le cui voci, ancorché tonanti, erano comunque sovrastate dal plauso entusiasta del pubblico. Anche dal punto di vista musicale i giudizi furono contrastanti; taluno lodò la colta e ben calzante citazione del “Don Giovanni”, nel minuetto della prima scena, talaltro ravvisò in essa una carenza d’inventiva e una contraddizione, dal momento che nell’opera verdiana il “dissoluto” resta impunito. Per nostra fortuna ardimento e coraggio, non disgiunti dalla tenacia, pur tra innumerevoli avversità e ripensamenti, passando sopra a censura e critiche, animarono Verdi e Piave a condurre in porto il progetto e consegnare alla storia un autentico capolavoro del melodramma.
melodramma in tre atti
su libretto di Francesco Maria Piave
tratta dal dramma di Victor Hugo
“Le Roi s’amuse”
musica
Giuseppe Verdi
personaggi e interpreti
Il Duca di Mantova Sang-Jun Lee
Rigoletto, suo buffone di Corte Elia Fabbian
Gilda, figlia di Rigoletto Gladys Rossi
Sparafucile, sicario Francesco Palmieri
Maddalena, sorella di Sparafucile Daniela Innamorati
Giovanna, custode di Gilda Milena Josipovic
Il Conte di Monterone Pasquale Amato
Marullo, cavaliere William Corrò
Matteo Borsa, cortigiano Orfeo Zanetti
Il conte di Ceprano Francesco Milanese
La contessa di Ceprano Alessandra Caruccio
Un paggio della Duchessa Alessandra Caruccio
maestro concertatore e direttore
Giampaolo Bisanti
regia scene e costumi
Stefano Poda
Orchestra di Padova e del Veneto
Coro Lirico Li.Ve.
coproduzione con Comune di Padova