Skip to main content

IL LAGO DEI CIGNI - ovvero il canto

Balletto di Roma

IL LAGO DEI CIGNI - ovvero il canto

Balletto di Roma

07 Agosto 2015 | 21.00
Teatro al Castello "Tito Gobbi",
Bassano del Grappa
Visualizza sul Google Maps
Prezzo: € 20.00 - 16.00


Condividi questo evento


coreografia e regia Fabrizio Monteverde musiche P.I. Ciajkovskij costumi Santi Rinciari light designer Emanuele De Maria allestimento scenico Fabrizio Monteverde assistente alle coreografie Sarah Taylor costumi realizzati da Opificio della Moda e del Costume realizzazione maschere Crea FX effetti speciali video realizzati da Matteo Carratoni Michele Innocente
Tra le suggestioni di una favola d’amore crudele e i simboli di un’arte che sovrasta la vita, Fabrizio Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio classico su musica di P. I. Ciajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e notturno romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, “Il lago dei cigni” è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega. Una di quelle “favole d’amore in cui si crede nella giovinezza” avrebbe detto Anton Cechov, scrivendo nell’atto unico “Il canto del cigno” (1887) di un attore ormai vecchio e malato che ripercorre in modo struggente i mille ruoli di una lunga carriera. Con dichiarata derivazione intellettuale dallo scrittore russo, il “Lago” di Monteverde trova nel “Canto” il proprio naturale compimento drammaturgico e, in un percorso struggente di illusioni e memoria, porta in scena un gruppo di “anziani” ballerini che, tra le fatiche di una giovinezza svanita e la nevrotica ricerca di un finale felice, ripercorrono gli atti di un ulteriore, “inevitabile” Lago. Condannata ad una perenne metamorfosi, donna a metà tra il bene e il male, Odette/Odile sarà cigno e principessa, buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. Metafora di un’arte che non conosce traguardo, cercherà se stessa in un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione. In un teatro in cui tutto ha inizio e nulla ha mai fine, andrà incontro agli stracci consumati di una vita d’artista con lo spirito bianco di una Venere per sempre giovane. *** Caught between a suggestive, cruel love story and the sings of an art that surpasses life, Monteverde gives new life to one of the benchmarks of the classic repertoire for the great Balletto di Roma dancers.