ALBERTO FERRO
Virtuosi talenti
ALBERTO FERRO
Virtuosi talenti
17 Agosto 2016 | 21.00
Prezzo: € 7,00/5,00
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Giovanissimo pianista tra i più talentuosi emersi di recente in Italia, vincitore dell’ultimo “Premio Venezia”, in un programma tutto dedicato al Novecento
Alberto Ferro, giovanissimo pianista (classe 1996) tra i più talentuosi emersi negli ultimi anni nel nostro paese, è l’ultimo vincitore del prestigioso Concorso Pianistico “Premio Venezia”. Propone un raro programma tutto dedicato al novecento con un Rachmaninov di inebriante sensualità, la trascinante tensione di Shostakovich, un Busoni dall’equilibrio raro e perfetto e la sintesi esemplare di Petrassi, fino al celeberrimo “L’uccello di fuoco” di Stravinsky.
A soli 19 anni ha già conquistato un secondo posto sul podio del Busoni, il Premio della Stampa internazionale e il Premio speciale Haydn. Il suo mentore è Epifanio Comis, che lo ha portato al diploma con massimo dei voti e lode al Bellini di Catania, e che ancora cura il suo perfezionamento presso l’Accademia Pianistica Siciliana. Alberto Ferro ama essere stimolato dal suo Maestro a ricercare una visione musicale globale, trattando il pianoforte come una grande orchestra sinfonica. Vladimir Ashkenazy, durante una masterclass, ha apprezzato la sua esecuzione di composizioni di Rachmaninov. Si è esibito da solista e con l’orchestra in Italia, Austria, Croazia, Danimarca, Romania, Ucraina e Russia. Propone un raro programma tutto dedicato al novecento con un Rachmaninov di inebriante sensualità, la trascinante tensione di Shostakovich, un Busoni dall’equilibrio raro e perfetto e la sintesi esemplare di Petrassi, fino al celeberrimo “L’uccello di fuoco” di Stravinsky, nella trascrittura per pianoforte di Guido Agosti. In tutta la musica di questa inarrivabile opera di Stravinsky si notano smaglianti raffinatezze di scrittura e straordinarie invenzioni strumentali, oltre ad una vibrante incidenza del ritmo e a una scoperta asprezza di timbri puri. Il quadro della “Berceuse” ha un andamento lento ed un carattere suadente, mentre il “Finale”, pagina fiammeggiante e veloce, esprime il più marcato tradizionalismo del tardo Ottocento ed è prossimo, sotto molti aspetti, alle conclusioni di tante opere sinfoniche e liriche del repertorio russo, tra presente e passato.
Ferruccio Busoni
Sonatina n. 4
“In diem nativitatis Christi MCMXVII” BV 274
Sergej Rachmaninov
Variazioni su un tema di Corelli
op. 42 in Re minore
1: Andante (Thema), 2: Poco più mosso, 3: L’istesso tempo, 4: Tempo di Menuetto, 5: Andante, 6: Allegro ma non tanto, 7: L’istesso tempo, 8: Vivace, 9: Adagio misterioso, 10: Un poco più mosso, 11: Scherzando, 12: Allegro vivace, 13: L’istesso tempo, 14: Agitato, 15: Intermezzo, 16: Andante come prima, 17: L’istesso tempo, 18: Allegro vivace, 19: Meno mosso, 20: Allegro con brio, 21: Più mosso Agitato, 22: Più mosso, 23: Coda (Andante)
Dmitri Shostakovich
Sonata n. 1 op. 12
1: Allegro/ 2: Meno mosso/ 3: Adagio.Allegro/ 4: Adagio. Lento/ 5: Adagio/ 6: Meno mosso/ 7: Moderato/ 8: Allegro
Goffredo Petrassi
Toccata per pianoforte
Igor Stravinsky/Guido Agosti
Tre movimenti
da “L’Uccello di Fuoco”
1: Danse infernale/ 2: Berceuse/ 3: Finale