ALBERI
Erica Boschiero/Vasco Mirandola
ALBERI
Erica Boschiero/Vasco Mirandola
10 Settembre 2017 | 16.30
Prezzo: € 10,00 Prenotazione obbligatoria
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(A causa del maltempo, l'evento si terrà presso la sala mensa delle Scuole Elementari in Piazza Alpini a Molvena. Invariato l'orario).
Due noti artisti veneti iniziano con questo progetto una collaborazione su una passione evocativa comune: gli alberi. Un attore e una cantautrice, che hanno in comune una visione poetica del coltivare arte, un giorno si fanno spazio tra i rumori e le sirene, si siedono dentro un albero e ascoltano, per chiedere aiuto, per non perdersi, per ritornare a farsi radice e poi foglia, per ritrovare il ritmo del mondo. Ne escono canti, suoni, parole, racconti, nell’intimità di un silenzio che ti canta dentro.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
**METEO**: a causa del maltempo, l'evento si terrà presso la sala mensa delle Scuole Elementari in Piazza Alpini a Molvena. Invariato l'orario.
Con Erica Boschiero, Vasco Mirandola
Accompagnati al violoncello da Enrico Milani
Suggestioni da Rigoni Stern, Mauro Corona, Jacques Prevèrt, Giuliano Scabia, Alda Merini, Virgilio Scapin, Italo Calvino, Ermanno Cavazzoni, Raffaele Baldini, Mariangela Gualtieri…
Con i Dance Makers Anna Altobello, Anna Bragagnolo
Beatrice Bresolin, Ilaria Campagnolo, Marina Donatone, Giovanna Garzotto, Michela Lorenzano, Andrea Rampazzo, Andrea Rizzo , Silvia Sessi
Chiusura del Festival d’estate con un’ultima Passeggiata Teatrale: protagonista il paesaggio di Molvena, tra le dolci colline dei ciliegi, che svelano storie inaspettate. Sorgenti favolose, grotte misteriose e antiche miniere, ma soprattutto la maestà della natura e degli alberi. Due noti artisti veneti iniziano con questo progetto una collaborazione su una passione comune: gli alberi. Ne escono canti, suoni, parole, racconti, nell’intimità di un silenzio che ti reinventa dentro. Solo questo: un’oasi del sentire. Con loro, a disegnare percorsi in movimento lungo l’itinerario, anche i danzatori di Dance Makers 1.
Lo spettacolo parla di alberi / quell’esplosione lentissima di un seme / gli strumenti a fiato del vento / liriche che la terra scrive sul cielo / si parla di radici e della vertigine dell’altezza / li si segue quando di notte camminano e diventano sogni / ci si fa aiutare ad accorciare le distanze tra terra e cielo / si va proprio lì dove vibra il centro del mondo / agli uomini si dice di altri uomini / ci si siede dentro un albero / e in quel silenzio che ascolta / si arriva al canto/Hanno detto che è stato un seme caduto nel duro della terra ha portato scompiglio tra le pietre e un brivido d’altezza / Un seme hanno detto, un apostrofo d’aria, uno scatto del cielo / e dentro c’era la legge di quel che nasce e trema, la formula del sangue e della linfa, l’inizio di ogni canto / a me pareva gettato dalla mano prodigiosa di un animale celeste, perché chi l’avesse visto, così finito e maestoso,
con stupore e meraviglia potesse dire: è albero.
Vasco Mirandola