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COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA

di Giorgio Battistelli

COMBATTIMENTO DI TANCREDI E CLORINDA

di Giorgio Battistelli

14 Luglio 2018 | 18.30
Villa Cà Erizzo,
Bassano del Grappa
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Prezzo: Intero €20.00/ Ridotto €16.00


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LIRICA D'AUTUNNO direttore Marco Angius regia Mario Martone ripresa da Daniela Schiavone costumi Ursula Patzak maestro d’armi Renzo Musumeci Greco maestro collaboratore sostituto Mariachiara Grilli assistente alla produzione Irene Segalla Il Combattimento è preceduto da: ORAZI E CURIAZI musica di Giorgio Battistelli percussionisti solisti Alberto Macchini e Saverio Rufo ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO in collaborazione con Nuovo Centro Ippico Bassanese Paolo Moro personaggi e interpreti Il Testo Domenico Balzani Tancredi Mirko Guadagnini Clorinda Giulia Bolcato
Inaugura il programma del festival un’opera simbolo dei due temi che lo percorreranno: “dei conflitti e delle civiltà”. Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Giorgio Battistelli d’aprés Monteverdi, è un concentrato di quei temi fondanti, narrati da Tasso e poi da Monteverdi e infine da Battistelli. In apertura “Orazi e Curiazi” vede le percussioni interpretare il leggendario duello fra gli Orazi e Curiazi, con i corpi, le voci, il timbro e il ritmo delle percussioni in una dimensione fantastica. Dal più celebre “conflitto” della Roma delle origini e del mito, al rinascimentale combattimento tra il cristiano Tancredi e la musulmana Clorinda narrato nella Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, scelto da Claudio Monteverdi per la sua raccolta di Madrigali guerrieri et amorosi e qui riproposto nella versione contemporanea di Giorgio Battistelli. Ambientato lungo il Brenta, in Villa Ca’ Erizzo Luca, in un luogo quindi simbolo della civiltà della villa perché ne contiene tutti i segni: dal suo sviluppo nel XV secolo al suo declino nel XVII e ora, grazie al proprietari-mecenati, recuperato agli antichi fasti e soprattutto aperta in occasione di manifestazioni culturali. Qui la regia di Mario Martone ambienterà le opere avvicinando due mondi sonori lontani, quello seicentesco e quello contemporaneo, nel racconto di una storia d’amore eterna in bilico tra la fisicità concreta e reale del duello dei protagonisti e una vertigine di suggestioni e rimandi fantastici suggeriti dal luogo stesso. La direzione musicale è affidata a Marco Angius, direttore di riferimento per il repertorio contemporaneo e attualmente direttore artistico e musicale dell’OPV. Nel 2005 Giorgio Battistelli presenta al Ravello Festival un nuovo lavoro di teatro musicale, il Combattimento di Tancredi e Clorinda. Lavorando sul concetto di spazializzazione del suono con la collaborazione di Alvise Vidolin, il compositore crea una musica a più dimensioni: l’ensemble, che esegue l’opera di Monteverdi, e i tre protagonisti, Tancredi, Clorinda e il Testo. La musica, rielaborata elettronicamente in tempo reale, è direzionata in un altro spazio d’ascolto dando così origine a una terza opera in forma di installazione sonora. «Il passato: non solo esperienza da conoscere e superare, ma fonte di riflessione sul pensiero compositivo. La mia rilettura di questa straordinaria pagina di Monteverdi si serve dell’enfatizzazione del parametro armonico originale, sempre presente anche quando nascosto, dell’ampliamento dell’organico e della riformulazione auditiva del basso continuo (realizzato da chitarra, tastiera e basso elettrico); infine, dell’uso dell’elettronica e della regia del suono, che assumono nel corso dell’opera un ruolo drammaturgico fondamentale. Presente e passato: due mondi acustici che si accostano e interagiscono in un vivo rapporto dialettico tra le radici e la sensibilità contemporanea» (Giorgio Battistelli) Il compositore prende come riferimento il tema del contrasto misurandosi con un testo classico del teatro musicale. Monteverdi, infatti, a proposito della “forma concitata”, che impiegò per la prima volta in un madrigale, dichiarò che essa si raggiunge attraverso i «contrari […] che muovono grandemente l’animo nostro» e in particolare delle “due passioni contrarie da mettere in canto, cioè preghiera et morte”.