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Montorso

Anticamente chiamato “Montursium” o “Montursio”: il toponimo deriverebbe o da “monte” e dal nome proprio romano “Ursius” o “Ursus” oppure dal nome del nobile Orso (appartenente all’antica famiglia Trissino), che avrebbe fatto edificare l’antico castello sul Colle Fratta, ora sede del cimitero, e quindi probabilmente il nome originario era “Castrum Montis Ursi”, da cui l’attuale Montorso. Le prime notizie certe riguardanti la comunità di Montorso sono legate all’origine del castello, “fortissimo” secondo il Barbarano, costruito tra il X e il XII secolo sul Colle Fratta e distrutto da Ezzelino da Romano nel 1242, restaurato poi dai Padovani come avamposto per frenare l’avanzata degli Scaligeri di Verona. In seguito dominarono i Visconti e, dal 1404, la Repubblica di Venezia. Nel 1513, all’epoca della guerra di Cambrai, il castello fu bruciato dai tedeschi e poi ricostruito dai Vicentini. Quindi il paese passò sotto la dominazione della Repubblica di Venezia e ne seguì le sorti. Oggi Montorso Vicentino è un centro con una realtà economica alquanto varia: esistono ancora alcune aziende agricole cui si affianca un notevole numero di attività che operano nei più diversi settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio. Legata alle vicende dei più noti amanti della storia, Romeo e Giulietta, si trova a Montorso Villa Da Porto. La storia di due noti amanti, scritta nel 1524 da Luigi da Porto, e solo successivamente ripresa e trasformata da William Shakespeare, infatti narra dei primi fugaci incontri d'amore dei due giovani che furono, come noto, assai difficili e complicati, nella breve fase in cui i responsabili delle due famiglie furono demandati dal signore di Verona, Cangrande Della Scala, a gestire le rocche di Montecchio Maggiore, nella speranza che la vicinanza dei castelli e il coordinamento del comando eliminasse l'odio esistente.