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Pove del Grappa

Lasciata alle spalle la città di Bassano del Grappa , percorrendo la statale 47  della Valsugana, si  può ammirare, adagiato alle pendici della montagna il paese di POVE DEL GRAPPA . Tra le case, nei poderi, cresce e si sviluppa l'olivo: questa pianta antica e quasi magica, simbolo di tenacia e fede, ha trovato a Pove  una culla climatica  favorevole entro cui crescere e prosperare. Il più antico documento in cui troviamo nominata la "villa" di Pove  risale all'anno 917. Il comune apparteneva  alla Marca Trevigiana, come tutto il territorio della vicina Bassano. La presenza dei pioppi  fu la caratteristica  che forse un tempo suggerì ai primi abitanti il nome ricavato dalla flora, fatto comunissimo nella toponimia italiana. "Povedum" o  "Povedo" sono contrazioni evidenti  del latino "povoledum" pioppeto da " populus " pioppo. Nel corso degli anni  il nome divenne Pove, e  nel 1948 assunse l'attuale denominazione di Pove del Grappa. Arti antiche come quella dello "scalpellino" che faceva  dei maestri povesi i capostipiti  di una scuola nota in tutto il mondo sono quasi estinte. Il fascino e il romantico  ricordo di oggi  non cancellano il duro  e difficile lavoro di ieri, legato al dramma dell'emigrazione in terre lontane. Le Feste Quinquennali del Divin Crocifisso, avvenimento principe della cittadina di Pove fin dal 1500, sono l'occasione per il paese di ritrovare se stesso:  in questa circostanza molti emigranti o loro figli ritornano ai luoghi mai dimenticati  e mantenuti vivi dalla nostalgia.