Summary: Straordinariamente interpretato da Daniel Day Lewis, premio Oscar e Golden Globe, il film racconta la lotta del presidente USA per far approvare l’emendamento che aboliva la schiavitù.
Data evento: 07-08-2013
Dove: Giardini Parolini
Prezzo: € 5,00 - € 4,00
Orario: 21.00
Eventi Correlati: a:1:{i:0;s:4:"1858";}
Info: Biglietteria Operaestate Festival Via Vendramini 35 (accesso da Piazza Garibaldi) tel. 0424524114 - 0424519811. Biglietti non acquistabili in prevendita. In caso di maltempo i film in programma al Cinema all’aperto del Giardino Parolini verranno proiettati presso il Centro Giovanile (in Sala Da Ponte). La decisione sarà presa la sera stessa.
Summary: Straordinariamente interpretato da Daniel Day Lewis, premio Oscar e Golden Globe, il film racconta la lotta del presidente USA per far approvare l’emendamento che aboliva la schiavitù.
Data evento: 25-07-2013
Dove: Parco di Villa Fabris
Prezzo: € 5,00 - € 4,00
Orario: 21.30
Eventi Correlati: a:1:{i:0;s:4:"1858";}
Info: Biglietti non acquistabili in prevendita. In caso di maltempo i film in programma al Cinema all’aperto del Parco di Villa Fabris a Thiene verranno annullati. La decisione sarà presa la sera stessa.
Summary: È il 15 dicembre 1840, il giorno del funerale di Napoleone. Victor Hugo alle sei e mezzo si sveglia al suono del tamburo che chiama a raccolta per le strade.
di Davide Sacco da Victor Hugo con Lino Guanciale Simona Boo Amedeo Carlo Capitanelli regia Davide Sacco aiuto regia Flavia Gramaccioni scene Luigi Sacco luci Andrea Pistoia organizzazione Luigi Cosimelli Produzione LvF - Teatro Manini do Narni
Parigi, 15 dicembre 1840. Sono passati vent'anni dalla morte di Napoleone, ma solo in questa freddissima giornata d'inverno viene concesso alle sue spoglie di tornare in patria e di essere tumulate nella chiesa de Les Invalides. La Francia, per la prima volta, si confronta con la memoria di un imperatore e di un uomo che aveva segnato la storia di una nazione e di un'epoca. Tra la folla accorsa ad assistere al funerale, anche un giovane Victor Hugo. Ne scriverà in un saggio denso e appassionato, in cui ritroviamo le parole: “Sì, è veramente una festa: la festa di un feretro esiliato che torna in trionfo. La neve s'infittisce. Il cielo si fa nero. I fiocchi di neve lo seminano di lacrime bianche. Sembra che anche Dio voglia partecipare ai funerali”. I taccuini nei quali Hugo descriveva le cose più disparate e annotava episodi piccoli e insignificanti, anonimi incontri e i risvolti segreti della vita politica sono il vademecum necessario per capire il lungo, accidentato percorso di questa vita fortunata e fortunosa: l’adesione ai Borboni e all’Orléans fino al rifiuto del secondo impero di Napoleone III e all’esilio. Infine la Comune. Chiamava Napoleone III «Napoleone il piccolo» per distinguerlo dal «grande», quel grande che ora, nel freddissimo inverno del 1840, vedeva - con commozione umana ma occhio attento e impietoso - ritornare a Parigi.
Taccuini interessanti da riscoprire, perché sono lo specchio dell’altra faccia di Hugo: quella di uno scrittore dotato di umiltà, l’umiltà che vuole seguire il percorso minuto del¬la vita. E attraverso le parole di Hugo e le immagini di quell’ultimo viaggio si ricostruisce la figura di Napoleone, imperatore e uomo, l’«uomo che sfidò Dio», per dirla con le parole di Hugo. Quell’uomo che Jacques-Louis David definì “il suo eroe”, ammirato da Winston Churchill, idola¬trato dagli italiani Foscolo, Monti e Manzoni. Le sue spoglie tornano a Parigi e l’incredibile accade: l’ombra di quest’uo¬mo, accompagnato dai vecchi veterani, vicinissimi a morire, non si lascia piegare alle ragioni della propaganda ma ha ancora la forza di creare clamore ed entusiasmo popolare, e insieme paura e orrore. Partendo dal testo di Victor Hugo, Davide Sacco costru¬isce un percorso polifonico sulla morte degli eroi, delle divinità, dei padri; uno spettacolo in cui Lino Guanciale in¬terpreta un figlio che ha perso il padre, forse Napoleone, forse un Dio, forse solo un uomo. Tra la neve che scende e il freddo che avvolge il respiro, si affronta la perdita e la necessaria ricostruzione.
Summary: (U.S.A., Australia, Regno Unito, 2016) di Garth Davis
con Nicole Kidman, Dev Patel, Rooney Mara, David Wenham, Divian Ladwa, Nawazuddin Siddiqui, Priyanka Bose, Pallavi Sharda, Tannishtha Chatterjee, Eamon Farren
(durata: 129')
In caso di maltempo la proiezione si rinvia a data da destinarsi.
Summary: La creazione di Liquid Loft, guidata da Chris Haring, si compone di sinfonie di movimenti solistici, ispirate dallo speciale contesto in cui si ambienta: l’Orto Botanico di Padova.
Data evento: 24-08-2022
Dove: Orto Botanico dell'Università di Padova
Prezzo: La partecipazione all'evento prevede un biglietto di ingresso di €5 che comprende anche la visita alle serre del Giardino della biodiversità (gratuiti, su prenotazione, bambini fino a 5 anni; studenti e personale Unipd; persone con disabilità e accompagnatore; giornalisti; guide turistiche, abbonati Orto botanico).
Orario: 21.00
Tipologia: Danza
Luogo alternativo: In caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato a giovedì 25 agosto.
coreografia e interpretazione Luke Baio, Stephanie Cumming, Dong Uk Kim, Katharina Meves, Dante Murillo, Arttu Palmio, Hannah Timbrell, Anna Maria Nowak direzione artistica e coreografia Chris Haring assistente alla coreografia Stephanie Cumming suono Andreas Berger luci e scenografia Thomas Jelinek ricerca teorica Stefan Grissemann co-produzione Liquid Loft, ImPulsTanz Vienna International Dance Festival.
La creazione di Liquid Loft, guidata da Chris Haring, si compone di sinfonie di movimenti solistici eseguiti simultaneamente fino a fondersi tra loro e trovare l’unisono, ispirate dallo speciale contesto in cui si ambienta: l’Orto Botanico di Padova. Ogni performance da solista è una composizione coreografica che utilizza una musica, un linguaggio o un suono molto specifico, a partire da una drammaturgia originale ispirata dallo spazio che abita e dagli input dello spettatore: come sceglie di guardare alla performance, i possibili immaginari che possono sorgere dall’osservazione della danza, contribuiscono a una creazione che suscita meraviglia e sorpresa, proprio come ciascuna delle piante coltivate nel primo orto botanico universitario del mondo. Gli interpreti costruiscono così una polifonia di segni ed emozioni, inseguendo un perfetto unisono e a volte sfuggendolo. Sviluppato originariamente per spazi museali, in particolare per la collezione Schiele del Leopold Museum di Vienna, Stand Alones si è poi spostato e sviluppato in spazi urbani e alternativi, in cui la coreografia si mescola all’architettura e ai dintorni. Rifiutando la rappresentazione dei corpi in colori sobri e chiare indicazioni di significato, la compagnia Liquid Loft crea un’atmosfera quasi utopica in cui il focus è sul corpo e tutto ciò che è ornamentale viene tralasciato. Un processo che porta l’individuo a trovare il proprio rifugio nella forza espressiva del corpo.
Lo spettacolo non prevede sedute per il pubblico, che potrà muoversi liberamente nello spazio seguendo le suggestioni sonore delle varie performance.
Orto Botanico, Università di Padova- Padova (ingresso da via Orto botanico 15)
Per alcune categorie (bambini fino a 5 anni; studenti e personale dell'Università di Padova; persone con disabilità e accompagnatore; giornalisti; guide turistiche e abbonati Orto botanico) l'ingresso è gratuito, su prenotazione: https://www.prenotazioniortobotanicopd.it/events/stand-alones/ Il diritto alla gratuità verrà verificato in biglietteria al momento dell'ingresso.
Summary: (Francia, Canada, 2014) di Jean-Pierre Jeunet con Kyle Catlett, Helena Bonham Carter, Judy Davis, Callum Keith Rennie, Niamh Wilson, Jakob Davies, Rick Mercer, Dominique Pinon, Julian Richings, Richard Jutras
(durata: 105’)
Info: Biglietti acquistabili a partire da mezz’ora prima della proiezione direttamente in loco.
In caso di maltempo i film in programma al Cinema all’aperto del Giardino Parolini verranno proiettati presso il Centro Giovanile
Summary: (USA, 2018) di Sara Colangelo con Maggie Gyllenhaal, Gael Garcia Bernal, Rosa Salazar, Parker Sevak, Michael Chernus, Anna Baryshnikov, Daisy Tahan, Ajay Naidu, Samrat Chakrabarti (durata 96’)
Summary: (Italia, 2019) di Gianni Di Gregorio
con Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio, Daphne Scoccia, Salih Saadin Khalid, Francesca Ventura (durata 90’)
ll miglior film del regista romano, carico di rara umanità e grazia, che fa bene al cuore Stavolta Gianni è il Professore, 70 anni, ex-insegnante, che si incontra sempre al bar con il suo amico Giorgetto. La loro pensione è sempre più misera e decidono così di dare una svolta e andare a vivere all’estero. Imbarcano anche Attilio e, dopo aver analizzato alcuni posti, scelgono le Azzorre. Ma, come in tutte le utopie più belle, i tre (interpretati da Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio e, magistralmente, dal compianto Ennio Fantastichini nel suo ultimo, perfetto ruolo) se la dovranno vedere con la spietata realtà: le Azzorre sono distanti e i soldi mancano. Magari è meglio organizzarsi prima, salutare qualcuno, risolvere gli ultimi problemi. Che tanto i problemi, vada come vada, finiscono (quasi) sempre per risolversi. E anche le Azzorre poi, in fondo, altro non sono che uno stato mentale. Un po’ come la felicità…
Summary: ‘Grandi numeri’ è un esperimento collettivo: una micro-comunità, chiamata pubblico, fatta di piccoli numeri, si ritrova di fronte a un evento dal vivo.
Data evento: 09-09-2024
Dove: Cortile Palazzo Baccin
Prezzo: intero € 12/ ridotto € 10
Orario: 21.00
Tipologia: Teatro
Luogo alternativo: Sala Polivalente Pio X, Piazza Giuseppe De Fabris, 1
!! Causa maltempo, lo spettacolo andrà in scena al chiuso presso la Sala Polivalente Pio X, Nove !! L'orario resta invariato
di e con Lorenzo Maragoni musiche originali e sound design Giovanni Frison assistente alla drammaturgia e alla regia Lucia Raffaella Mariani luci Massimo Galardini produzione Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con TrentoSpettacoli
In Grandi numeri Lorenzo Maragoni, autore, performer e campione del mondo di poetry slam, racconta in modo intelligente e divertente come la nostra vita sia quotidianamente immersa nel flusso di big data. Nell’epoca in cui tutta la nostra attenzione passa dagli schermi e in cui la conoscenza è diventata questione di avere abbastanza dati, quello di ritrovarsi a teatro è un evento epocale. Grandi numeri è un esperimento collettivo che mette insieme tramite sondaggi la stand-up comedy, la slam poetry e il rapporto col pubblico per riscoprire al di fuori del flusso di dati e di algoritmi cosa vuol dire incontrarsi dal vivo tra sconosciuti, fare un'esperienza collettiva che ci porta a sentirci al tempo stesso parte di un gruppo e unici. Quando ci saremo conosciuti del tutto, quando saremo diventati dati, che cosa rimarrà di imprevedibile, di inclassificabile? Avrà a che vedere con l'amore? Avrà a che vedere con la poesia?
"Un giorno ho pubblicato su Instagram un reel di una poesia, e questa ha raggiunto molte più persone di quante pensassi. Quella sensazione di onnipotenza, durata poco, era avvenuta grazie all’algoritmo, e l’algoritmo la aveva resa possibile grazie ai miliardi di dati personali raccolti sulle persone che glieli forniscono. Da lì ho iniziato a vedere dati personali dappertutto, dalle strade che facciamo alla nostra salute, dal lavoro all’amore, e ho iniziato a studiare per capire meglio il loro ruolo negli algoritmi. Ho trovato un inaspettato punto di connessione tra i miei studi in scienze statistiche e la poesia, forse una delle poche attività umane ancora non basata (ancora) sui dati."
Lorenzo Maragoni - attore, regista, autore teatrale e poeta. Dal 2018 partecipa al circuito italiano del poetry slam, di cui nel 2021 è campione nazionale e nel 2022, rappresentando l'Italia alla World cup di Parigi, campione del mondo. Ha scritto e interpreta tre monologhi: Stand up poetry (2021), Questa cosa che sembra me (2022), e Grandi numeri (2023). Insieme a Niccolò Fettarappa ha scritto e interpreta solo quando lavoro sono felice (2022), e dal 2023 conduce con la sessuologa e psicologa Psicologa Cruda il format Unboxing - Sesso, amore e anche no, live e podcast. Ha pubblicato due libri, Poesie però non troppo, edito da Interno Poesia (2023) e Grandi Numeri, edito da Miraggi Edizioni (2024).
Info: Biglietti acquistabili a partire da mezz’ora prima della proiezione direttamente in loco.
In caso di maltempo i film in programma al Cinema all’aperto del Giardino Parolini verranno proiettati presso il Centro Giovanile.
Duo d’Eden coreografia e colonna sonora Maguy Marin coreografia rimontata da Cathy Polo e Ennio Sammarco costumi Montserrat Casanova coproduzione Duo D’Eden: Fondazione I Teatri, Reggio Emilia
Juliet Juliet Juliet coreografia: Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi musica Sergio Salomone Progetto nato dall’azione Prove d’autore XL, promossa dal Network Anticorpi XL e coordinata dall’Associazione Cantieri
Brutal Love Poems coreografia e luci Thomas Noone musica Jim Pinchen costumi Enrico Morelli produzione MM Contemporary Dance Company con il sostegno di Centro Servizi Culturali S. Chiara - Trento / Circuito Danza del Trentino Alto Adige/Südtirol
Un trittico di coreografie ispirate all’amore, interpretate dai danzatori della compagnia MM Contemporary Dance Company diretta dal coreografo Michele Merola, che accompagnano il pubblico in un viaggio tra generazioni diverse di coreografi, alla scoperta di alcune declinazioni e sfaccettature di questo sentimento universale. In Duo d’Eden due danzatori interpretano con maestria un pezzo di rara bellezza, originale, difficile e articolato: in scena un uomo e una donna, in tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità, avvinghiati l’un l’altro per tutta la durata del brano, con continue evoluzioni di lei sul corpo di lui. Un Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Ispirato alla più celebre coppia di amanti, Juliet Juliet Juliet mantiene e moltiplica solo una delle due figure desideranti: in uno scambio sospeso, l’amante è immateriale, metafisico, e il desiderio diventa pura rappresentazione, all’interno del quale le figure coesistono in un individuale isolamento. Giulietta collassa in se stessa, unica e clone. Crudo e dinamico, Brutal Love Poems esplora il lato “selvaggio” che ciascuno nasconde e che si rivela solo nei momenti più intimi. In qualche modo questa rivelazione, dell’essere più primordiale, terribile e brutale, si manifesta forse sempre e solo davanti chi è più vicino a ciascuno, alla persona che si ama. Un'opera astratta, non narrativa, in cui la risonanza dei movimenti echeggia e si combina per formare un tutto, cercando di intrattenere, provocare e sedurre.
Summary: (U.S.A., Regno Unito, 2016) di Jeff Nichols
con Michael Shannon, Joel Edgerton, Marton Csokas, Ruth Negga, Nick Kroll, Alano Miller, Jon Bass, Bill Camp, Terri Abney, Quinn McPherson
(durata: 123')
Summary: Lubomyr Melnyk è un compositore e pianista di origine ucraina che si contraddistingue per la sua abilità nel suonare fino a 19 note al secondo con ciascuna mano.
*AGGIORNAMENTO*: lo spettacolo andrà in scena al Teatro al Castello "Tito Gobbi" anzichè al Chiostro del Museo Civico. In caso di maltempo sarà invece spostato al Teatro Remondini.
con Lubomyr Melnyk e la partecipazione di Matthew Thomason pianoforte
Prima Nazionale - Coproduzione del Festival
Lubomyr Melnyk, musicista di origine ucraina, è uno dei più grandi pianisti del nostro tempo. Dagli anni '70 ha sviluppato un linguaggio pianistico totalmente nuovo, definito “continuous piano music”: onde di note velocissime che danno vita ad un flusso perpetuo e magico, ai confini tra percezione melodica e viaggio immaginativo. Basandosi sul principio di una corrente di suono costante e continua, senza interruzioni, crea pattern di note rapidi, complessi e virtuosi, che gli sono valsi anche il titolo di uno dei pianisti più veloci al mondo. Cominciò tutto a Parigi, negli anni ’70, quando accompagnava le lezioni di danza per la compagnia di Carolyn Carlson. Seguendo i danzatori della compagnia, iniziò a suonare un nuovo tipo di musica, spontanea e improvvisata, rispondendo non più alle rigide convenzioni classiche ma alla danza che vedeva svolgersi. Usando il pedale di risonanza per creare eco e riverbero, creando cascate di note a flusso libero in onde sonore ipnotiche. I critici hanno rilevato l’influenza di Ravi Shankar nella sua musica, insieme a quella di pionieri minimalisti come Steve Reich e Philip Glass. Lo stesso Melnyk cita il suo debito nei confronti del compositore americano Terry Riley che, dice, gli “ha aperto il mondo”. Aggiungendo che, ad un ascolto attento, la sua musica contiene anche i contorni cadenzati della musica popolare ucraina. La verità è che non esisteva niente come il lavoro di Melnyk: un pioniere musicale che ha sicuramente aperto una nuova strada.