- Sottotitolo:
Contrappassi
- Summary:
Della Divina Commedia ci si ricorda l'inferno: forse per colpa dei programmi ministeriali, o forse perché tra i gironi e le bolge è più facile sentire il pulsare della vita.
- Data evento:
07-08-2022
- Dove:
Roccolo di Villa Negri Piovene
- Prezzo:
€ 10.00 (prenotazione consigliata)
- Orario:
18.30
- Tipologia:
Teatro
- Luogo alternativo:
In caso di maltempo l'evento si terrà in Sala Polivalente San Michele Arcangelo
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
di e con Marta e Diego Dalla Via
coproduzione Operaestate Festival - La Piccionaia
Della Divina Commedia ci si ricorda l'inferno: forse per colpa dei programmi ministeriali, o forse perché tra i gironi e le bolge è più facile sentire il pulsare della vita. Della Divina commedia si ricordano pochi canti, alcuni brevi passi. Quel poco che basta per una vita da peccatore. I Fratelli Dalla Via presentano una personale versione della Commedia dantesca, con il loro tipico e impertinente bagaglio di dialetto, comicità e cinismo. Un'antologia breve e poco ortodossa, un insolito invito alla lettura, all'ascolto e alla parola.
I Fratelli Dalla Via sono una piccola impresa famigliare che costruisce storie: Marta e Diego, dopo aver sviluppato parallelamente una serie di esperienze formative, professionali e umane, decidono di unire la propria voce in un percorso artistico comune. Al centro della loro ricerca, da sempre, gli stereotipi e il territorio, la fragilità umana ed economica, la lingua e la tradizione che affrontano un mondo che cambia. Vincitori del Premio Scenario nel 2013 con Mio figlio era come un padre per me e del Premio Hystrio Castel dei Mondi, hanno sviluppato insieme a Operaestate festival anche numerosi progetti di comunità, attraverso cui raccontare il territorio e attivare pratiche per valorizzarlo e re-immaginarlo insieme alle comunità che lo abitano.
Attenzione: si raccomanda di indossare scarpe e abbigliamento adeguato. Non saranno presenti sedute pertanto si prega di munirsi di coperta o stuoino per sedersi sull'erba.
- Sottotitolo:
Nulla è più invisibile
- Summary:
Un''indagine sul tema della memoria e su quali rapporti esistono tra l’atto del ricordare e la responsabilità di agire e di cambiare.
- Data evento:
03-08-2024
- Dove:
Collina del Pigrotto
- Prezzo:
intero € 12/ ridotto € 10
- Orario:
18.30
- Tipologia:
Teatro
- Luogo alternativo:
Aula Magna Istituto Comprensivo di Marostica, Via N. Dalle Laste, 2
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
Coproduzione OE - Prima Nazionale
di e con Marta e Diego Dalla Via
coproduzione La Piccionaia
Sulla collina di Marostica che ospita Pigrotto, la scultura gigante di un cane a sei zampe creato da Elena Xausa, giovane e talentuosa illustratrice scomparsa nel 2022, i Fratelli Dalla Via indagano sul tema della memoria. Una riflessione che parte proprio dal tema del “monumento”, delle sue intenzioni, di come muta nel tempo il suo significato, sulla memoria dunque come forza attiva nel presente. Una riflessione senza pregiudizi, su quanto le celebrazioni, gli anniversari, le commemorazioni possano esserci utili, e quali rapporti esistano tra l’atto del ricordare e la responsabilità di agire e di cambiare.
Sulla piazza c’è un ammasso di sagome umane. Donne e uomini irrigiditi e muti. A ben guardare solo uomini. Il corpo possente di un giovane atleta è adagiato malamente sul cappotto altrettanto possente di un uomo coi baffi. Baffi già visti, baffi e pizzetto. Lenin. L’atleta ha le caviglie spezzate.
Sembra Zlatan Ibrahimovic con le caviglie spezzate, riverso sul rigido cappotto di Lenin. Dietro, un signore dalla folta chioma tiene il naso puntato a terra. Sembra che tutto il peso di questa massa inerme si regga sulla punta del naso di questo tizio che ha la faccia di uno che si chiamava Colombo. E ancora gambe e braccia sollevate al suolo e una testa enorme con enorme mascella e buffo pennacchio e poi qualcosa come una mano che si muove.
Una mano si muove e dal fondo di questa umanità in macerie emerge una ragazza. Risale questa montagna di marmo e di bronzo e si siede su un piedistallo vuoto al centro della piazza.
Un monumento esiste perché qualcuno l’ha eretto, e l’ha eretto con una precisa intenzione: è un atto comunicativo, un segno di quelle intenzioni.
In quanto segni, i monumenti, mutano di senso col mutare dei tempi. La memoria non è semplicemente il deposito di un tempo passato, di un’epoca trascorsa, ma una forza attiva nel presente. Quando ricordiamo non riportiamo alla mente solo un fatto del passato, ma l’impressione che ora, nel presente, abbiamo di quel fatto.
Cioè la sua interpretazione. Non scrittura. Riscrittura.
Nel caso della memoria storica, con particolare riferimento alle giovani generazioni, c’è il tentativo di rievocare e comunicare qualcosa di lontano e sconosciuto. Si fa memoria di qualcosa che non è mai appartenuto al vissuto individuale o collettivo di chi dovrebbe ricordare, ciò rende questo processo molto più assimilabile al racconto che al ricordo.
Vorremmo chiederci senza pregiudizi quanto le celebrazioni, gli anniversari, le commemorazioni possono esserci utili, chiederci quali rapporti esistano tra l’atto del ricordare e la responsabilità di agire e di cambiare.
Come si ricorda qualcosa che non si è mai vissuto?
Prenotazione consigliata.
Non è prevista seduta, si consiglia di munirsi di scarpe comode e coperta o stuoino per sedersi sull'erba.
Si consiglia di parcheggiare nei dintorni del Centro Storico e di salire a piedi dalla Chiesa dei Carmini (sentiero omonimo) o da Via Prospero Alpino (sentiero Val di Botte).
Si consiglia di indossare scarpe e abbigliamento adeguato a passeggiate nella natura.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
di Gabriele Mainetti
- Summary:
Sei anni dopo il suo primo lungometraggio: Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti stupisce ancora con una storia potente, magistralmente interpretata da un cast d’eccezione.
- Data evento:
12-08-2022
- Dove:
Giardini Parolini
- Prezzo:
Biglietto intero € 5 Biglietto ridotto € 4
- Orario:
21.00
- Tipologia:
Cinema
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
(Italia, Belgio, 2021) diGabriele Mainetti
conClaudio Santamaria, Aurora Giovinazzo,Pietro Castellitto, Giancarlo Martini(durata 141’)
Sei anni dopo il suo primo lungometraggio:Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti stupisce ancora con una storia potente, magistralmente interpretata da un castd’eccezione. Siamo dalle parti di Roma nel 1943. Israel (l’ottimo Giorgio Tirabassi)dirige un piccolo circo in cui lavorano quattro ‘fenomeni da baraccone’ decisamente speciali. Fulvio è un super-forzuto pelosissimo, Cencio è un albino che muove e illuminagli insetti a suo piacimento, Mario è un uomo-calamita e Matilde è capace di difendersi creando scariche elettriche. Ma quando i bombardamenti tedeschi interrompono illoro spettacolo e Israel scompare nel nulla, i quattro freak in fuga e confusi, dovrannomisurarsi non solo con i militari nazisti ma anche con l’inquietante direttore di un circonazista, anche lui dotato di poteri soprannaturali... Attori tutti perfettamente in parte,in un grande spettacolo visivo, sovraccarico e appassionato, che vi stupirà!
A causa del previsto maltempo, lo spettacolo "Free Fall/Caida Libre" di Sharon Fridman, programmato il giorno mercoledì 13 agosto alle 21.00 al Teatro al Castello Tito Gobbi, è spostato al Teatro Remondini. Invariati data e orario.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
Eléctrico 28
- Data evento:
28-06-2025
- Dove:
Giardini Parolini
- Prezzo:
unico € 4,50
- Orario:
16.00
- Tipologia:
Minifest
- Luogo alternativo:
in definizione, info in Biglietteria Operaestate
drammaturgia Ana Redi-Milatovic, Sergi Estebanell, Alina Stockinger
direzione artistica Eléctrico 28
coordinazione progetto Ana Redi-Milatovic
creazione dei personaggi Sergi Estebanell, Mona Kospach, Ana Redi-Milatovic, Alina Stockinger
in scena Adam Purtí, Ana Redi-Milatovic, Momo Fabré, Monica Mar, Jordi Solé, Alina Stockinger, Ana Claramonte, Josep Cosials, David Franch
occhio esterno Josep Cosials Montolio, Daniela Poch
musiche originali e suoni Siruan Darbandi
musiche e suoni dal vivo Siruan Darbandi, Ricardo Cornelius
Prima Nazionale
età consigliata: dai 3 anni
durata: 45 minuti
Dal collettivo di artisti austriaci e catalani Eléctrico 28, una favola moderna, uno spettacolo che usa l’espediente faunistico per parlare della coesistenza umana negli spazi urbani. Usando il teatro fisico e la musica, racconta la storia dei vicini Koala, Dog e Horse, che vivono in tre case adiacenti e rappresentano tre diverse prospettive della realtà: Koala ama il mondo, Dog è un individuo solitario appassionato di musica classica, e Horse è una persona molto energica, sempre impegnata nelle faccende domestiche. Sono tutti così assorti nelle loro vite da non accorgersi dei bisogni degli altri, e il conflitto è pronto per esplodere. La situazione cambia con l’arrivo di Tiger, nuovo vicino della comunità, che con la sua esuberante personalità aiuterà i vicini ad allontanare gradualmente i loro pregiudizi.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
Eléctrico 28
- Data evento:
28-06-2025
- Dove:
Giardini Parolini
- Prezzo:
unico € 4,50
- Orario:
18.30
- Tipologia:
Minifest
- Luogo alternativo:
in definizione, info Biglietteria Operaestate
drammaturgia Ana Redi-Milatovic, Sergi Estebanell, Alina Stockinger
direzione artistica Eléctrico 28
coordinazione progetto Ana Redi-Milatovic
creazione dei personaggi Sergi Estebanell, Mona Kospach, Ana Redi-Milatovic, Alina Stockinger
in scena Adam Purtí, Ana Redi-Milatovic, Momo Fabré, Monica Mar, Jordi Solé, Alina Stockinger, Ana Claramonte, Josep Cosials, David Franch
occhio esterno Josep Cosials Montolio, Daniela Poch
musiche originali e suoni Siruan Darbandi
musiche e suoni dal vivo Siruan Darbandi, Ricardo Cornelius
Prima Nazionale
età consigliata: dai 3 anni
durata: 45 minuti
Dal collettivo di artisti austriaci e catalani Eléctrico 28, una favola moderna, uno spettacolo che usa l’espediente faunistico per parlare della coesistenza umana negli spazi urbani. Usando il teatro fisico e la musica, racconta la storia dei vicini Koala, Dog e Horse, che vivono in tre case adiacenti e rappresentano tre diverse prospettive della realtà: Koala ama il mondo, Dog è un individuo solitario appassionato di musica classica, e Horse è una persona molto energica, sempre impegnata nelle faccende domestiche. Sono tutti così assorti nelle loro vite da non accorgersi dei bisogni degli altri, e il conflitto è pronto per esplodere. La situazione cambia con l’arrivo di Tiger, nuovo vicino della comunità, che con la sua esuberante personalità aiuterà i vicini ad allontanare gradualmente i loro pregiudizi.
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
Risveglio di Primavera
- Summary:
Nel “Risveglio di primavera” portano in scena un testo tratto del libro di Frank Wedekind, in cui l’adolescenza è il tema centrale.
- Data evento:
26-09-2023
- Dove:
Teatro Remondini
- Prezzo:
Unico € 12
- Orario:
21.00
- Tipologia:
Teatro
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
da Frank Wedekind
traduzione e adattamento
Gabriele Vacis, Davide Pascarella,
Enrica Rebaudo, Gabriele Mattè,
Erica Nava
in scena: Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Lucia Raffaella Mariani, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti,
Letizia Russo, Lorenzo Tombesi,
Gabriele Valchera
regia Gabriele Vacis
scenofonia Roberto Tarasco
Produzione PEM Impresa Sociale
In collaborazione con Rete Pictor
con il sostegno di
Nel Risveglio di primavera i giovani attori di PEM, guidati da Gabriele Vacis, portano in scena l’omonimo testo di Frank Wedekind che racconta con un’intensità ancora oggi intatta la censura e l’oppressione che il mondo degli adulti proietta sugli adolescenti e dove si guarda alle giovani generazioni come una speranza da salvaguardare e da trattare con rispetto, senza nascondere loro le bellezze della vita, comprese l’affettività e la sessualità. E scopriamo che nei quattordicenni di fine ‘800 si ritrovano gli stessi dolori dei quattordicenni di oggi, e che la società di ieri come quella di oggi è incapace di educare al sentimento.
«In Risveglio di primavera ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, quattordici anni a testa. E intorno a loro c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento in arrivo, e quando parlano non sanno cosa dire. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, ma non ci sono maestri che possano insegnare come si fa a sopravvivere. Così il sesso, lo stupro, l’aborto, l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i nontiscordardimé da cogliere al fiume.
È una “tragedia di ragazzi” e in questa tragedia si riflettono gli spettri di un Novecento che stava arrivando ma anche quelli del nostro millennio, che protrae all’infinito le adolescenze» (Gabriele Vacis).
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
La notte dei bambini
- Data evento:
13-07-2025
- Dove:
Teatro al Castello "Tito Gobbi"
- Prezzo:
intero € 20 / ridotto € 18
- Orario:
21.20
- Tipologia:
Teatro
- Luogo alternativo:
Teatro Remondini
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
di Giuliana Musso, Gaia Nanni
con Gaia Nanni
regia Giuliana Musso
scenografia Francesco Fassone musiche di Giovanna Pezzetta
produzione Fondazione Sipario Toscana, La città del Teatro, Teatro popolare d’Arte
Prima Nazionale
La notte dei bambini è la storia di un piccolo popolo che vive un evento straordinario: il trasferimento, nella notte del 14 dicembre 2007, dell’intero Ospedale Meyer di Firenze, l’Ospedale dei bambini. La città si ferma e veglia fino a notte sulla lunga processione e nella storia, le voci dei testimoni dell’evento si fondono a comporre il racconto corale di un sentimento universale di tenerezza, di appartenenza e di cura. Ma è anche un racconto che separa idealmente il mondo della cura di un passato recente, di cui abbiamo già nostalgia, e quello del presente, che avanza veloce verso un futuro non del tutto rassicurante.
NOTE
Fino al 20 giugno, disponibile in abbonamento fisso TEATRO ad € 50,00: clicca qui
Tre eventi inclusi:
Gaia Nanni, regia di Giuliana Musso in La notte dei bambini 13/07
Elio Germano e Teho Teardo in Il sogno di una cosa 25/07
Ascanio Celestini in Rumba 05/08
- Accessibilità:
Si
- Sottotitolo:
LidOdissea
- Summary:
L’odissea della Compagnia Berardi Casolari è ambientata in un lido
- Data evento:
29-07-2023
- Dove:
Teatro Remondini
- Prezzo:
€ 15.00 intero/ € 12.00 ridotto
- Orario:
21.20
- Tipologia:
Teatro
- Luogo alternativo:
Teatro Remondini
- Acquista Biglietto:
Acquista Biglietto
** PER RAGIONI LEGATE ALL'ALLESTIMENTO, LO SPETTACOLO ANDRA' IN SCENA AL TEATRO REMONDINI. INVARIATI DATA E ORA **
testo e regia Berardi Casolari
con la collaborazione di César Brie
con Gianfranco Berardi
Gabriella Casolari
Ludovico D’Agostino
Silvia Zaru
assistente Alice Merola
disegno luci Mattia Bagnoli
costumi Giada Fornaciari
organizzazione Benedetta Pratelli
produzione IGS APS, Fondazione Luzzati
Teatro della Tosse, Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia, Manifatture Teatrali Milanesi - MTM Teatro, Accademia Perduta –
Romagna Teatri SCRL, Operaestate Festival di Bassano del Grappa.
con il sostegno del MiC – Direzione Generale Spettacolo, Teatro dei Venti e del Centro di Residenza della Toscana (Armunia - CapoTrave/Kilowatt), Comune di Sansepolcro
Prima Nazionale
Coproduzione Festival
Una drammaturgia originale, che prosegue l’acuta riflessione sulla società contemporanea della compagnia Berardi Casolari. LidOdissea parte dall’Odissea omerica, per riscrivere una nuova storia, quella di Ulisse, Penelope e Telemaco: una famiglia in vacanza in uno stabilimento balneare, che rivive le avventure del viaggio mitologico, trasformandolo in un viaggio interiore alla scoperta dei limiti, delle difficoltà e dei paradossi contemporanei. Un viaggio che i tre personaggi, accompagnati dalla figura di un aedo non vedente, intraprendono fuori e dentro di sé, alle prese con uno spazio e un tempo nei quali non riescono a ritrovarsi.
Un tempo ristretto e compresso, in cui ogni azione è performante, dove le parole d’ordine sono efficacia ed efficienza, dove l’errore umano è sempre una colpa, dove ogni pensiero, passo, sogno deve essere mirato al raggiungimento di un obiettivo e l’altra faccia della medaglia è solo il fallimento, i protagonisti rievocano incontri con stravaganti personaggi, episodi esilaranti e tragici, situazioni paradossali e grottesche, alle prese con tutta la loro inadeguatezza.
In linea con la ricerca poetica di Berardi Casolari, anche in LidOdissea il tema della cecità è presente, non come punto di partenza autobiografico, ma come metafora di una dimensione sensoriale che attanaglia la società di oggi: la cecità come limite mentale alla quale ormai siamo assuefatti.
Spettacolo con audiodescrizione, realizzata grazie all’utilizzo dell’applicazione Converso, in collaborazione con la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli.